Hanno Detto
Zhang Inter, l’esperto RIVELA: «Ha pagato il debito perdendo il club, nessun illecito da parte dei nerazzurri. Vi spiego TUTTO»
Il commercialista Fabrizio Bava entra nei dettagli del cambio di proprietà all’Inter da Steven Zhang al fondo Oaktree
Intervenuto su Milano e Finanza, il commercialista ed esperto di finanza Fabrizio Bava ha spiegato quanto successo tra Steven Zhang e l’Inter, col conseguente passaggio delle quote del club nelle mani del fondo Oaktree.
ILLECITI E ISCRIZIONE AL CAMPIONATO IRREGOLARE? – «La risposta sintetica sarebbe no, non ha commesso un illecito per la dimensione del debito. Quando parlo in generale, quando faccio la presentazione dei bilanci nel calcio cito sempre l’immagine dell’uomo che cade da un palazzo di 50 piani e a mano a mano che passa da un piano all’altro per darsi coraggio dice fino a qui tutto bene, perché il problema non è la caduta ma l’atterraggio. In Serie A c’è questa situazione dell’uomo che precipita inconsapevole. Da anni e anni sentiamo dire che nelle squadre di Serie A ci sono problemi di sostenibilità di tipo economico-finanziaria e patrimoniale. Ma se dovessimo dire che tipo di riforme sono state fatte per aiutare le squadre di calcio ad essere gestite in modo sano? E qui probabilmente ci sarebbe spazio per manifestare qualche perplessità negli organi di governo del calcio».
LA SPIEGAZIONE – «Il motivo per cui l’Inter nonostante sia molto indebitata non ha commesso un illecito di per sé è che le regole per le iscrizioni ai campionati le fissa la FIGC e queste regole sono regole relativamente morbide. Non è casuale anche la riforma Abodi, l’intenzione di sostituire la Covisoc con un organo indipendente. Ma non perché la Covisoc di per sé lavori male, ma perché gli ispettori verificano il rispetto di quei parametri fissati dalla FIGC tenendo conto delle esigenze dei presidenti dei vari club».
MANI AL PORTAFOGLIO – «C’è un rapporto debiti su ricavi che non deve mai superare una certa soglia, ma se anche dovesse essere superata quella soglia la conseguenza non è mai la non inscrivibilità al campionato ma soltanto la limitazione nel fare mercato, come il famoso indice di liquidità. questo inverno la Juventus per esempio non poteva fare mercato se prima non cedeva giocatori. Di fatto i requisiti per l’iscrizione al campionato sono molto soft: le squadre devono essere a posto con gli stipendi, cioè cose gravi se non si riuscisse. Per questo è comprensibile la battuta di Gasperini per il fatto che proviene da un club con un bilancio ottimo. Un club con un bellissimo bilancio può ritenere che non sia sana una competizione in cui altri spendono molto di più ma non perché sono bravi a fare più ricavi-incassi, ma anche perché hanno molti più debiti. Un problema che è di difficile soluzione. In Italia anche le imprese indebitate fuori dal calcio sono tante ed è un problema noto. Nel calcio il debito è ancora più alto perché un imprenditore in genere con l’impresa mantiene le famiglie, e se un’impresa produce perdite l’impresa fa una brutta fine. I club sono in mano a proprietà molto ricche che non hanno difficoltà a ripianare. Preferiscono vincere una coppa in più e mettere mano al portafoglio e quindi è chiaro che se non è vietato non si capisce come non debbano essere criticate queste proprietà».
IL DEBITO PAGATO DA ZHANG – «Nel caso dell’Inter lo scandalo, il dibattito, è stato più duro rispetto ad altri club, perché sapevamo che la proprietà ricca non era e abbiamo visto di recente col cambio di proprietà. L’ex proprietario nerazzurro metteva soldi che almeno in parte erano frutti di prestiti. Anche questo fa parte delle regole del gioco. La domanda è perché hai finanziato un soggetto non solvibile? Perché Oaktree era garantito: sapeva che qualora Zhang non fosse stato in grado di estinguere il debito avrebbe avuto in cambio la proprietà del club come è successo. Anche se questo fa arrabbiare i tifosi per l’Inter non è drammatica la situazione, è drammatica per Zhang perché non penso fosse dell’idea di privarsi della proprietà e ha perso la propria azienda. Gli è costato. Il debito l’ha pagato tant’è che ha perso il club e in futuro eventualmente avrà la quota che gli spetta dell’extra valore».