Hanno Detto
Zappi dichiara: «Mi piacerebbe sperimentare il Var a chiamata per un motivo»
Zappi è tornato a parlare di un tema molto discusso, il Var a chiamata. Ecco cosa ha detto il presidente dell’AIA
Il presidente dell’AIA Zappi ha parlato a Sportitalia di alcuni suoi propositi da attuare tra cui il Var a chiamata.
SI PARLA TANTO DEL VAR A CHIAMATA: AL DI LÀ DELLE MOSSE CHE POTRETE FARE, PENSA CHE SIA UN’IDEA CHE POSSA ELIMINARE UNA PARTE DELLE POLEMICHE E DEI PROBLEMI CHE RISCONTRIAMO OGGI? – «Premetto che sarà ovviamente l’Ifab a decidere eventualmente tempi e modi, penso che il Var a chiamata possa affermare un definitivo criterio di giustizia sostanziale. A me piacerebbe un sistema all’interno del quale chi esce dal terreno di gioco abbia sempre la certezza e la consapevolezza che la decisione assunta sia quella giusta anche a seguito di una sua richiesta anche se non accolta. Mi piacerebbe un’evoluzione protocollare che vada in questa direzione. So bene che esistono opinioni assai diverse su questo tema, da parte mia posso però assicurare agli organismi preposti la massima collaborazione se dovessero chiederci di sperimentare qualsiasi evoluzione ed apertura in questa direzione. Sul tema VAR, peraltro, segnalo che a brevissimo vi sarà l’introduzione sperimentale del Video Support nelle nostre competizioni di Calcio a 5, appena autorizzato dalla FIFA».
COME MIGLIORARE LA COLLABORAZIONE FRA ISTITUZIONI ARBITRALI E CLUB DI CALCIO? SPESSO SONO ALLENATORI O GIOCATORI AD ALIMENTARE POLEMICHE ARBITRALI CONTRIBUENDO ALLA POCA CHIAREZZA PER CHI ASSISTE ALLO SPETTACOLO – «Il calcio dovrebbe essere, prima di tutto, un luogo di aggregazione sociale. Di crescita personale e collettiva, ove dovrebbero essere sempre promossi il fair play, la solidarietà e il rispetto reciproco. Contestare un arbitro è un attacco a questi valori e questo non dovrebbe trovare spazio nelle nostre competizioni, quale comportamento che viola questi principi fondamentali. Tra diversi esempi di negatività desidero, tuttavia, sottolineare un comportamento in campo che a me è piaciuto moltissimo e che desidero sottolineare in quanto va nella direzione giusta ed auspicabile».
QUALE – «A pochi minuti dalla fine di Torino-Bologna di qualche settimana fa, dopo una valutazione al Var l’arbitro Piccinini ha convalidato la rete di Tommaso Pobega. Che in un primo momento era oggetto di diversa valutazione per una potenziale posizione irregolare di Dallinga. Mentre l’arbitro si consultava con la sala VAR si sono visti i giocatori delle due squadre attendere la decisione con grande tranquillità, senza interferire con l’arbitro. Addirittura, si vedeva in quei frangenti Orsolini del Bologna che spiegava al portiere del Torino, Milinkovic-Savic l’interpretazione regolamentare. Secondo questa interpretazione Dallinga, che aveva allargato le gambe per permettere al pallone di proseguire la sua corsa verso la porta dei granata, non avrebbe comunque interferito sulla linea di visione del portiere anche se fosse risultato in posizione geografica di fuorigioco. Da parte mia, sottolineare il rispetto degli attori in campo è importante. Così come il fatto che un giocatore conosceva benissimo il regolamento tanto quanto un arbitro. E ci dà la speranza che possa crescere sempre più il rispetto. Perché la nostra funzione è difficile e per rafforzare insieme i valori sportivi che debbono appartenere a tutto il sistema calcio».