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Ventola: «L’Inter ha svoltato con Dzeko. Lautaro vale più di Lukaku»

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Le dichiarazioni di Nicola Ventola sul momento dell’Inter di Inzaghi: le parole dell’ex attaccante nerazzurro

Nicola Ventola, ex attaccante dell’Inter, intervistato da La Gazzetta dello Sport ha parlato del momento dell’Inter di Simone Inzaghi, soffermandosi sulla corsa scudetto e sui singoli della squadra nerazzurra.

RENDIMENTO DZEKO – «Edin è straordinario, mentalmente un tipo strong, che non avverte pressione. Magari non mi aspettavo i sei gol in sette giornate, ma un impatto decisivo nel sistema Inter sì. Dzeko sa fare tutto, ha tecnica, presenza in area, fa salire la squadra, attacca la profondità come abbiamo visto contro il Sassuolo sul rigore. Ecco, questo poteva essere un punto critico dopo Lukaku. E invece a 35 anni Edin non si risparmia: con lui l’Inter ha svoltato».

LAUTARO LEADER – «Lautaro è una certezza, nei due anni di Conte magari spiccava Lukaku ma lui era fondamentale per Romelu e ha sempre fatto tanti gol. Lautaro vale più di Lukaku per età e per ciò che ha già fatto vedere in questi anni: è un top player per qualità e personalità smisurata».

GIUDIZIO SU INZAGHI – «Inzaghi è stato bravo a non stravolgere tantissimo ma comunque a portare le sue idee all’interno di un gruppo mentalmente molto forte dopo lo scudetto. La differenza con Conte sta nell’attaccare, nella pressione alta: Conte restava basso ad aspettare perché con Lukaku e Hakimi aveva armi micidiali in campo aperto, Inzaghi cerca di arrivare al gol attraverso il gioco corale, con una nuova identità che non cambia in base all’avversario. Equilibrio? Il calcio si evolve, l’Inter è più offensiva e io preferisco questo modo di giocare e rischiare».

CORSA SCUDETTO – «Il Napoli oggi è la vera rivale dell’Inter: Spalletti sta facendo un grande lavoro anche nella gestione dell’ambiente, ma il Napoli ha qualità incredibile da anni e Gattuso è stato sfortunato, stiamo vedendo cosa significa avere Osimhen al cento per cento. Il duello è tra Inter e Napoli, la Juve è partita male e il Milan, anche dopo una partita stratosferica contro l’Atalanta, non mi sento di metterlo sullo stesso gradino di Inter e Napoli».

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