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L’Inter e la prima a San Siro, l’idolo Buffon e le ‘pazzie’ sul campo: la storia di Turati
Dalle giovanili con l’Inter fino alla Serie A col Frosinone, nel mezzo l’esordio allo Stadium, una B da protagonista e ora la prima a San Siro. La storia di Stefano Turati
“I limiti, come le paure, spesso sono soltanto illusioni” firmato Stefano Turati. Sono passati meno di quattro anni da questo messaggio sui social del portiere, oggi in forza al Frosinone prossimo avversario dell’Inter. Era il 1 dicembre quando De Zerbi dovette mandare in campo il classe 2001 per le assenze in contemporanea di Pegolo e Consigli. Niente paura, però, nonostante difronte ci fossero mostri sacri come Ronaldo e Dybala. Tantissima l’emozione, ma in campo ha mostrato tutta la sua personalità fermando a ripetizione le occasioni del portoghese.
“E’ il classico portiere, un po’ pazzo” ha poi detto De Zerbi al termine della gara. Ecco, Turati è racchiuso in tutto questo: istinto, pazzia, personalità e… trascinatore. Chiedere al Frosinone e ai suoi tifosi: in Serie B dopo ogni vittoria col megafono in mano faceva partire i cori dalla Curva. In Ciociaria ha creato un legame profondo e in estate ha scelto di restare per giocarsi la prima stagione in Serie A da protagonista.
Modelli da seguire. In Italia ha potuto osservare diversi talenti tra i pali e a proposito dell’esordio contro la Juve ha affrontato un certo Gianluigi Buffon. Un’icona per chi, come il classe 2001, ha preferito indossare un paio di guanti piuttosto che inseguire l’emozione del gol. E proprio sul campione del Mondo: “È stato un onore giocare contro di lui, quando ero ragazzo guardavo lui. Mi ha detto ‘bravissimo’ alla fine della partita”. Istantanee. Parole in cui si può sentire ancora oggi un pizzico d’emozione. La stessa poi riversata sul campo al momento delle certezza di poter festeggiare la promozione dalla Serie B.
Nella rincorsa del Frosinone alla Serie A c’è tanto del portiere, arrivato in prestito dal Sassuolo, perché nei risultati della squadra spesso e volentieri ci ha messo il guantone per frenare le occasioni avversarie (20 i clean sheet). L’impatto con la massima serie è stato sin da subito positivo e lui, come spesso accade, ha sempre una menzione speciale. A proposito di speciale, domani a San Siro sarà la sua prima volta alla Scala del calcio. Lo stadio in cui da piccolo sognava di giocare, magari vestendo la maglia dell’Inter, squadra per cui fa il tifo.
Contro i nerazzurri, però, non c’è spazio per i sentimenti perché il suo Frosinone vuole rovinare la corsa della squadra di Inzaghi. Per lui sarà una gara ricca di emozioni, diverse rispetto a quelle avute allo Stadium contro la Juve all’esordio. Un mix particolare che dovrà mettere da parte nell’arco dei 90′. Lui che dal 2008 al 2017 ha vestito i colori delle selezioni giovanili del Biscione, salvo poi iniziare il suo viaggio verso la massima serie da Renate (non a caso nerazzurri).
Da Renate passando per Sassuolo, Reggina e ora la sua storia in gialloblù. Ma l’aneddoto sul suo tifo per l’Inter è arrivato direttamente dal Corriere dello Sport. Il quotidiano, infatti, ha svelato come in qualche foto durante la finale di Coppa Italia tra Fiorentina e i nerazzurri a Roma si sia intravisto anche lui a tifare proprio per la formazione di Inzaghi.
Sin da piccolo è cresciuto guardando l’Inter e ora ha l’occasione di sfidarla mostrando quanto sia cresciuto in questi 6 anni lontano da Milano e provincia. L’emozione della prima a San Siro, le immagini di un percorso di crescita costante e con lo sguardo rivolto sempre verso l’alto… e sui social l’auto dedica (sempre attuale): “A quel bambino che non ha mai smesso di sognare e mai lo farà” firmato Stefano Turati.