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Thuram sulla maglia numero 9: «Una mia scelta, sono rimasto stupito da una cosa. La seconda stella un orgoglio immenso»

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Thuram sulla maglia numero 9: «Una mia scelta, sono rimasto stupito da una cosa. La seconda stella un orgoglio immenso». Le sue parole

Intervistato da TF1 per Telefoot, Marcus Thuram esprime tutta la propria gioia per lo scudetto dell’Inter e svela alcuni dettagli sul suo adattamento al calcio italiano e al nuovo ruolo da prima punta.

SCUDETTO NEL DERBY – «È stato fantastico, sento un grande orgoglio per i tifosi, per questa maglia e per la storia del club. Sono super contento. Le due stelle simboleggiano il ventesimo titolo della storia dell’Inter, un orgoglio immenso».

DA PICCOLO GIOCAVI DIFENSORE? – «Sì, è vero. Quando ero piccolo ero conosciuto da tutti quindi era facile mettermi dietro, poi mi sono chiarito con Gilles e con l’allenatore dicendogli che non era quello il mio ruolo».

L’INSEGNAMENTO DI FARKE – «Mi ha semplicemente spiegato che per lui avevo le qualità perfette per giocare da numero nove. Mi sono lasciato convincere, poi ho anche parlato con mio padre e anche lui era convinto di questo. Per me è come se fosse cominciata una seconda carriera, è tutto molto elettrizzante».

LA SCELTA DELL’INTER E DELLA MAGLIA NUMERO 9 – «È stata una mia scelta, quella del numero nove. Perché ho pensato che fosse arrivato il momento di incarnare quello che volevo rappresentare. Quando arrivo nello spogliatoio e vedo il numero nove, so già quello che devo fare».

COSA MI HA STUPITO – «Quando sono arrivato all’Inter la cosa che mi ha stupito è giocare in uno stadio con 75mila persone, è qualcosa di incredibile. Senti sempre la loro spinta, in qualunque azione; sentendo tutto questo, dopo aver fatto gol voglio sentirli ancora più forte».

SULLE PAROLE DI MBAPPE – «Ha ragione, ma non volevo sentirlo perché a suo tempo avevo una concezione sbagliata del ruolo di attaccante centrale».

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