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Stankovic: «Ho il sangue dell’Inter. Dimarco è come un fratello»

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Aleksandar Stankovic, capitano dell’Inter Primavera di Christian Chivu, ha rilasciato un’intervista a La Gazzetta dello sport prima della gara con il Milan

Aleksandar Stankovic si è raccontato a La Gazzetta dello sport prima del derby Primavera tra Inter e Milan:

DERBY«Per me il derby è sempre una partita speciale, anche perché ho il sangue nerazzurro: fin da piccolino tifo Inter e giocare un derby da capitano è un’emozione incredibile, non vedo l’ora. Il derby e il derby e c’è per forza qualcosa in più delle altre partite, però siamo concentrati e siamo pronti. La classifica in questi casi si guarda poco. Guardiamo al derby in sé: la stiamo preparando come le altre partite, anche se poi è chiaro che il derby lo prepari un po’ diversamente. Siamo concentrati sul preparare benissimo questa partita e a portare a casa i tre punti che ci servono. Sono messi bene, il Milan è una squadra pronta con tanti giovani. Sono forti: la classifica non è dalla loro parte, ma sono una squadra che mi piace. Mister Chivu si concentra molto di più sull’aspetto mentale, a tenerci tranquilli per fare la nostra grande partita e durante la settimana ci ha preparato psicologicamente, sul sangue freddo. Io e mio fratello Filip parliamo tantissimo, ogni giorno. Consigli sul gioco non può darmene perché facciamo due ruoli completamente diversi (è portiere della Sampdoria, ndr), ma anche lui mi ha parlato dell’aspetto emotivo e mentale, di vivere questa partita come tutte le altre».

CAPITANO«Avere la fascia è un grande onore, ma – come dico sempre – in campo ce l’abbiamo tutti e undici la fascia. Giocare con i miei compagni è un onore, mi trovo benissimo con tutti compresi Chivu e lo staff. Mi sento migliorato soprattutto a livello mentale rispetto allo scorso anno, quando ho fatto il primo anno con la Primavera. Io e Stabile possiamo aiutare gli altri? In allenamento come in partita cerchiamo di mettere qualcosa in più anche perché da noi due ci si aspetta sempre qualcosa in più. Cerchiamo di trasmetterlo in campo, sia dando l’esempio che a parole. Ora come ora stiamo pensando a finire il campionato nel migliore dei modi. Poi arriveranno le gare da dentro e fuori: ai playoff ci penseremo dopo. Dove mi vedo tra un anno? Personalmente cerco di finire la stagione al meglio, tra Primavera e Prima squadra. Tra un anno si vedrà. Spero che andrà bene!»

PRIMA SQUADRA – «Mi è rimasto il gruppo e la voglia di vincere che si percepiva durante la partita, è un gruppo veramente fantastico. Io vorrei rubare tutto ai sette centrocampisti della Prima Squadra quando sono ad Appiano Gentile, perché sono tutti dei giocatori con grande esperienza e tanta qualità e quindi ogni giorno  cerco di portarmi a casa qualcosa di nuovo quando li vedo. Per me c’è Federico Dimarco, che è come un fratello maggiore. Mi sta a fianco ogni giorno, parliamo tanto, siamo sempre insieme e quindi mi dà una grossa mano quando sono in prima squadra»

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