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Sommer: «Orgoglioso di vestire questa maglia, ha un significato speciale»

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Yann Sommer, portiere dell’Inter, ha lanciato parole d’amore nei confronti dei nerazzurri alla sua prima stagione

Yann Sommer, portiere dell’Inter, è il protagonista del Matchday Programme pubblicato sul sito ufficiale del club nerazzurro in vista della sfida contro l’Atletico Madrid.

INIZI CARRIERA – «Quando sei giovane e la tua volontà è quella di fare il portiere c’è bisogno di tanta passione, devi trovare la tua strada e riuscire a dare il meglio nei momenti giusti. Non è sempre semplice, ma quando raggiungi i tuoi obiettivi è una sensazione incredibile. Prima di una partita cerco sempre di stare sereno e molto concentrato. Mi piace condividere quell’attesa con la squadra, poi quando entro in campo non vedo l’ora che inizi la gara».

MOMENTI IMPORTANTI CARRIERA – «La parata in Nazionale contro Mbappé nel match contro la Francia è stata speciale per me e per la Svizzera perché ci siamo qualificati per la prima volta ai quarti di finale di un Europeo ed è stato incredibile. In quel momento ho vissuto tante emozioni insieme alla squadra e ai tifosi. Per me oltre ai trofei è importante vivere a pieno ogni sfida, imparare da ogni battaglia sul campo. Ho tanti ricordi bellissimi e importanti delle partite che ho giocato».

LEGGENDE INTER – «L’Inter ha avuto tantissime leggende, da Julio Cesar a Ronaldo, Zanetti, Cambiasso, Baggio, una lunga serie di grandissimi giocatori. Indossare questa maglia mi rende orgoglioso, significa far parte di un grande Club e posso solo dare tutto me stesso per vincere insieme».

SOPRANNOME – «Il mio soprannome è “Verano”, in spagnolo significa estate, da “Summer” in inglese. Quando giocavo al Basilea c’erano molti argentini e mi chiamavano così, adesso infatti sui miei guanti c’è scritto “Verano”. La cucina italiana mi piace, tra i miei piatti preferiti ci sono un buon piatto di pasta o una pizza. Se parliamo di sport oltre al calcio seguo molto il basket e il tennis. L’idolo? Federer, uno degli sportivi migliori al mondo, siamo molto orgogliosi di lui».

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