Hanno Detto
Sebastiano Esposito racconta: «Pirlo mi consiglia per le punizioni, mi sento un 10»
L’attaccante dell’Inter in prestito alla Sampdoria, Sebastiano Esposito, ha parlato del suo momento di stagione
Intervistato da La Repubblica, Sebastiano Esposito ha parlato del momento di stagione che sta vivendo alla Sampdoria, dopo la doppietta realizzata nell’ultimo match contro il Lecco. Queste le dichiarazioni dell’attaccante di proprietà dell’Inter.
SUL MOMENTO ATTUALE – «Con il Lecco vittoria importante, ci ho pensato solo sabato sera, poi sono tornato a casa per stare con la famiglia. I miei fratelli? Ogni tanto ripeto loro come è finita sul campo, dove non si guarda in faccia nessuno. Salvatore mi ha tirato un buffetto affettuoso, sono momenti che si ricordano».
CENA CON QUAGLIARELLA? – «Succederà presto. Mi ha mandato un sms di complimenti e mi ha fatto piacere. Lui ha lasciato il segno ovunque ma qui a Genova è nella storia».
RUOLO ED ESULTANZA CON PIRLO – «Mi sento un 10 prestato a fare il 9. Strattonata a Pirlo? Lui mi prende in giro, dice che non so calciare di sinistro, ho risposto sul campo e ho voluto esultare insieme, non si aspettava un abbraccio simile. Mi è sempre capitato di fare gol di sinistro, mai però due così, in generale non mi fido sempre al 100%».
TALENTO O LAVORO? – «Entrambe. Ogni allenamento, prima di iniziare butto la palla in area per esercitarmi. Grazie al mio maestro alla Voluntas Roberto Clerici, mi ha fatto fare tanto muretto, insegnandomi che il primo controllo fa la differenza. Meraviglioso esultare sotto alla Sud, vedi migliaia di tifosi a pochi metri. Sono stato anche io un giovane ultras della Juve Stabia e mi aiuta a capire cosa i tifosi vogliono: lotta, maglia sudata, impegno sempre, e io cerco di avere questo approccio».
SULLE PUNIZIONI – «Manca quel gol. Pirlo mi ha consigliato di cambiare rincorsa e mi sembra funzioni, ho provato anche con le tre dita, ci stiamo esercitando. Il nostro segreto è il gruppo e l’aver reagito in una situazione difficile può diventare la nostra forza. Non serve però, fare calcoli, dobbiamo cercare di vincere sempre. I tifosi sono fantastici, a Modena hanno dato una grande mano non si può nascondere».
IL LIVELLO IN SERIE B – «Il livello in B è più alto dello scorso anno, vedo tante squadre forti, alcune in difficoltà e nessun risultato è scontato. In trasferta è difficile giocare, anche perché alcuni campi sono al limite della praticabilità».
SUL MIO ADDIO AL BARI – «A Bari sono rimasti male per il mio addio lo so, ma nel calcio esistono tante situazioni che, all’esterno non si conoscono. Posso solo dire che ho amato città e gente e sarà una grande emozione ritrovarsi. I passi falsi possono capitare, ma non penso ci sia differenza tra gare in casa e trasferta per noi. La Reggiana gioca bene, ha tanti giovani e un gran carattere, mi aspetto una battaglia come sempre».