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Sconcerti: «L’Inter subisce spesso l’avversario, non è completa»

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Il giornalista Mario Sconcerti ha parlato delle difficoltà dell’Inter di Simone Inzaghi

Il giornalista Mario Sconcerti, sulle pagine del Corriere della Sera, ha messo in luce alcune difficoltà dell’Inter di Simone Inzaghi.

«Napoli e Milan sono in questo momento le squadre migliori del campionato. Non so cosa significhi, forse solo che usano meglio le loro caratteristiche. L’Inter sta subendo troppi gol, non passa partita senza prenderne. E subisce spesso l’avversario come le è successo a Verona, Firenze, Reggio, in casa con l’Atalanta. Non ha ancora un passo sicuro, non è completa, scivola spesso a centrocampo dove Calhanoglu non si vede. Il Milan è più squadra ed è l’unica ad aver giocato tre scontri diretti (Juve, Lazio, Atalanta), le uniche partite che valgono per la classifica. L’Inter ha giocato solo con l’Atalanta, peraltro senza vincere. Stupisce nel Milan la crescita continua di giocatori non al centro del progetto, come Saelemaekers, lo stesso Tonali, Calabria.

Detto questo il Napoli al momento è una squadra superiore, non più brava, solo profondamente diversa. Ha una qualità d’insieme che il Milan sfiora e forse l’Inter non ha, più un centravanti da tempi epici, di quelli che fanno paura appena si muovono. Osimhen non sembra dipendere da nessuna marcatura, non ha una straordinaria intelligenza calcistica, ma può praticamente tutto. La facilità di corsa e di lotta mi ricorda Gigi Riva, ognuno naturalmente con le sue movenze. Ma il risultato è simile. Come Riva, Osimhen terrorizza. E c’è una geometria nel Napoli che si intravede solo nel Milan. L’Inter sostituisce le intuizioni di Euclide con Dzeko e Lautaro, ma il Napoli è un teorema continuo. Va bene con tutte le superfici, piane o curve, non è un’invenzione, è un placido buon senso, un colmo di esperienza applicato a giocatori diversi e a una società che è sempre rimasta con la stessa guida mentre gli altri per salvarsi dai debiti inventavano situazioni complesse, fuori dal normale mercato del calcio. Oggi la differenza di Napoli e Milan è netta come la differenza stessa tra le due squadre. Questo non è un pronostico, è un dato di fatto all’alba di un lunedì di ottobre. Poi il calcio cambia due-tre volte dentro la stessa partita, non ha un futuro nelle certezze. Ma oggi ci sono due squadre (più l’Inter) per lo scudetto, più un campionato con la Roma che tira la corsa alla Champions. Le altre sono lontane, non importa chi siano o cosa sono state. Oggi sono fuori. Domani forse torneranno. Il tempo non manca. Ma facciano in fretta». 

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