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Sanchez dopo gli infortuni ora c’è voglia di riscatto: Inzaghi lo aspetta
Sanchez è sulla via del rientro dopo due mesi di calvario. Finora si è visto a sprazzi e non è (quasi) mai stato decisivo
Per Alexis Sanchez sta per scattare l’ennesima occasione di rilancio dopo due annate tormentate vissute ai margini. Per Inzaghi può rivelarsi una preziosa alternativa, a patto però che dimostri di essersi lasciato alle spalle i numerosi acciacchi che l’hanno perseguitato fino a oggi.
I numeri per ora fotografano negativamente la costosissima (ingaggio da 7 milioni) esperienza del cileno in nerazzurro: delle 32 presenze accumulate il primo anno, per un totale di 1.390′ in campo, solo 15 sono state quelle da titolare tra campionato, coppa Italia, Champions ed Europa League. Leggermente meglio la scorsa stagione, quando è sceso in campo 38 volte per 1.557′ complessivi, ma solo 16 volte è stato schierato dall’inizio. Il dato più preoccupante è quello relativo ai giorni trascorsi in infermeria: 84 il primo anno e 88 il successivo, per un totale di 14 partite saltate nella stagione ’19-20 e 11 nella ’20-21.
Nel bilancio biennale del Nino emerge soprattutto un dato scoraggiante, che rivela la scarsa capacità d’incidere. La maggior parte delle reti realizzate in maglia nerazzurra è infatti arrivata in occasione di goleade o comunque a risultato già acquisito. Solo in tre circostanze il cileno si è rivelato decisivo per cambiare le sorti del risultato. A conti fatti, il contributo esclusivo del cileno in due anni all’Inter si è limitato a tre punti. Quest’anno Inzaghi si attende molto di più.