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Sacchi CONSIGLIA: «Inter da 10 quando comanda il pallone, ma deve MIGLIORARE in quell’aspetto»

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L’ex allenatore del Milan, Arrigo Sacchi, ha analizzato l’Inter e le altre big del campionato dopo questo 3° turno di Serie A

Intervenuto sulle colonne della Gazzetta dello Sport, Arrigo Sacchi si è soffermato sull’avvio di campionato dell’Inter e delle altre big della Serie A.

SULL’INTER – «La terza giornata di campionato ha detto una cosa importante: l’Inter sta benissimo. Non soltanto perché ha vinto 4-0 contro l’Atalanta, ma perché in possesso palla ha fatto vedere ottime manovre. I ragazzi di Simone Inzaghi devono ancora migliorare quando si trovano in fase difensiva: si abbassano troppo, non fanno pressing e in questo modo si portano gli avversari al limite dell’area. Può essere una scelta pericolosa, specialmente quando ti trovi di fronte squadre che hanno grandi campioni in grado di risolvere la partita con una semplice giocata. A mio avviso, comunque, i nerazzurri, quando comandavano l’azione, hanno meritato un 10 in pagella. Se a questa qualità aggiungono anche un po’ di pressing penso che possano arrivare al cento per cento delle loro potenzialità».

ATALANTA – «L’Atalanta, al di là dei quattro gol subiti, mi è sembrata una squadra penalizzata dagli infortuni e dalle operazioni di mercato. Gasperini è un maestro e sono sicuro che saprà raddrizzare la barca e portarla lontano».

JUVE – «La Juve, contro la Roma, è stata meno brillante rispetto alle precedenti prestazioni. Ritengo che sia i bianconeri sia i giallorossi avessero un po’ di paura reciproca. Ci sta, soprattutto a questo punto della stagione. Stimo tantissimo Thiago Motta e De Rossi e sono sicuro che faranno un ottimo lavoro. Hanno idee e coraggio, e a tratti si è visto anche ieri sera. Ripeto: il rispetto e la paura sono stati freni per entrambi. La prova è che le squadre si sono sbilanciate pochissimo e non hanno quasi mai tirato in porta».

MILAN – «Ha fatto discutere, e non poco, il caso che riguarda Theo Hernandez e Leao. Non conosco le dinamiche all’interno del gruppo e non mi permetto di giudicare. Dico però che le scelte dell’allenatore, anche quando si ritiene che siano sbagliate, vanno sempre rispettate dai giocatori. Fonseca è lì per dare un’anima e un gioco alla squadra, se ha tenuto fuori Theo e Leao ci avrà pensato su parecchio: gli allenatori non compilano le formazioni a casaccio. Quanto a Leao, dico questo: è un ragazzo che ha grandi qualità, ma non sempre riesce a metterle in mostra. Deve lavorare parecchio per fare quel salto di qualità che tutti si aspettano da lui».

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