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Rinnovo Lautaro, Vocalelli SOTTOLINEA: «Ufficialità ha un GRANDE valore, vi spiego perchè»

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Rinnovo Lautaro, Alessandro Vocalelli, noto giornalista, ha analizzato l’importanza del prolungamento dell’argentino: le dichiarazioni

Dalle colonne della Gazzetta dello Sport, Alessandro Vocalelli ha parlato così del rinnovo di Lautaro con l’Inter:

PAROLE – «Un passaggio formale, e a suo modo storico. Perché il rinnovo di Lautaro Martinez fino al 2029 non è soltanto un motivo di enorme soddisfazione per l’Inter, che ha voluto fermamente la sua firma, ma anche la dimostrazione che i simboli, le bandiere, il senso di appartenenza hanno ancora e sempre un grande valore. Come dovrebbe essere per tutti, anche in un mondo che sembra dominato esclusivamente dagli interessi. E in cui i grandi campioni, una categoria a cui il Toro appartiene di diritto, finiscono per cambiare club e città a ritmo vertiginoso, scandendo il tempo con una collezione di maglie, perché a ogni cambiamento, a ogni trasferimento, si associano lauti stipendi e spesso – si può dire? – laute commissioni. È chiaro che l’interesse, di tutte le parti, c’è anche in questa notizia. E nessuno può pensare o credere che il matrimonio non sia stato conveniente per tutti. Ma resta il fatto, ed è innegabile, che la voglia di continuare insieme, in un rapporto di profonda stima, abbia spinto verso la soluzione anche emotivamente più bella. Perché l’Inter ha riconosciuto al giocatore il suo valore tecnico; quel carattere che lo ha accompagnato nei primi sei anni in nerazzurro; la capacità di saper essere leader nei momenti più complicati; un curriculum impreziosito dal titolo di campione del mondo. Ma, allo stesso tempo e con la stessa intensità, il giocatore ha riconosciuto al club di averlo messo al centro di un progetto di crescita, di averlo promosso capitano in tempi non sospetti, di avergli affidato una maglia numero 10 – che ha un valore non solo simbolico nella storia nerazzurra e più in generale nella storia del calcio – e di non aver mai dubitato della sua capacità di andare oltre se stesso. Ecco perché, in un calcio che brucia e dimentica in fretta, e in cui non bastano uno scudetto, due, non bastano spesso i successi per cementare un rapporto, il messaggio chiaro va addirittura al di là dei confini nerazzurri. Provate a fare una rapida panoramica e rispondete di getto: quante bandiere ci sono nel nostro campionato? Chiunque, dopo essersi dato una risposta, in base a valutazioni diciamo così molto soggettive, può comunque guardare a Lautaro – stavolta in maniera oggettiva – come a un riferimento di fedeltà e stabilità. Se davvero arrivasse alla fine di questo nuovo contratto – e il condizionale è d’obbligo – Martinez arriverebbe addirittura a undici stagioni di fila con la stessa maglia. Certo, siamo e saremmo ancora lontani dai formidabili vent’anni che hanno contraddistinto il ciclo probabilmente ineguagliabile di un altro argentino, un altro capitano, come Zanetti, ora giustamente anche vice-presidente».

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