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Raiola e gli agenti faccia di bronzo: padroni del mercato e piagnistei da vittime

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La guerra tra procuratori e FIFA prosegue senza sosta: da Raiola una nuova bordata e un capolavoro di vittimismo

Mino Raiola è ineluttabilmente considerato tra gli agenti più capaci e competenti del panorama internazionale. E senza timore di smentita tra i più influenti, cioè in quella ristretta cerchia in grado di indirizzare pesantemente il calciomercato.

La battaglia in questione resta quella con la FIFA che per bocca di Infantino disse nei mesi scorsi: «Nell’anno precedente al Covid, sono stati spesi 7 miliardi di dollari per i trasferimenti. Di questi, 700 milioni sono andati in commissioni agli agenti e 70 ai club che hanno formato i calciatori». Un modo come un altro per sottolineare una sperequazione intollerabile.

E così il buon Mino non ha perso occasione per un nuovo piagnisteo e per accuse pesanti contro la FIFA«Infantino dice che bisogna regolamentare il rapporto con gli agenti, ma non sta facendo niente. Le regole della FIFA sono vergognose, con loro non c’è alcun dialogo. Vogliamo un sistema nuovo, siamo l’unico Paese insieme alla Francia che ha regolato la professione tramite una legge dello Stato. La FIFA dice solo stronzate su di noi, non gli ho mai sentito dire qualcosa di intelligente. Per farne parte devi essere ignorante di natura. Voglio lasciare al calcio un modello nuovo dove partecipiamo noi per crearlo».

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