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Prandelli (Populous): «La capienza del nuovo stadio sarà di 60mila posti»
Silvia Prandelli, Principal di Populous Italia, ha parlato del nuovo stadio che avranno Inter e Milan. Le sue dichiarazioni
Silvia Prandelli, Principal di Populous Italia, in un’intervista a Milannews.it ha ha parlato del nuovo stadio che avranno Inter e Milan. Le sue dichiarazioni.
STADIO – «Al momento non sappiamo quanti saranno i posti totali, stiamo ancora lavorando sul numero ma sappiamo che ci sarà una riduzione rispetto all’attuale San Siro -. Lo spettatore che arriva alla partita avrà la possibilità di utilizzare diversi spazi all’interno della galleria dello stadio in qualsiasi momento del gioco, prima, dopo o durante. La capienza totale dovrebbe essere di circa 60mila spettatori ma stiamo ancora capendo dove ci porterà il piano economico-finanziario anche con questa differenziazione di posti».
SCETTICISMO – «In realtà per noi sono stati determinanti alcuni esempi a Milano sul modello della City Life, che all’inizio sono state viste con una sorta di sguardo critico. Sappiamo tutti che effettivamente sono stati tutti degli interventi che hanno reso le aree sicure e siamo convinti che sia possibile migliorare il quartiere. Tuttavia, interventi di questo tipo sono abbastanza complessi e possono subire dei ritardi se non si trova l’appoggio del Comune e degli abitanti del quartiere. Ci sono tematiche critiche che abbiamo affrontato, come ad esempio capire bene cosa succede al vecchio San Siro, o le volumetrie o come operare sull’infrastruttura stradale. Sono tutte tematiche che abbiamo già discusso ampiamente e dovremmo riuscire a trovare una soluzione ottimale per i più. Per noi le squadre avevano priorità fin dall’inizio della gara di progettazione per capire come far funzionare San Siro nel momento in cui veniva creato un cantiere accanto».
FOTO STADIO – «Quel render rispecchia una possibilità che sia sul quartiere a fronte di investimenti delle squadre o del Comune. Tutti ci dobbiamo credere per arrivare a quella visione. Il nostro team è italiano, ci sentiamo profondamente italiani, a volte veniamo definiti come questa compagnia americana che è arrivata come un alieno a Milano ma noi stiamo costruendo questa nostra storia da anni. Ci crediamo e pensiamo che Milano sia una delle città principali dove iniziare questa comunicazione e questo tipo di approccio che abbiamo».