Hanno Detto
Professor Andreini su Eriksen: «Sei mesi per capire se l’ICD può essere espiantato»
Il prof.Andreini cardiologo e responsabile di Monzino Sport, ha parlato della situazione futura di Christian Eriksen
Il professor Daniele Andreini, cardiologo e responsabile di Monzino Sport, prova a descrivere le prossime tappe di Christian Eriksen ai microfoni de La Gazzetta dello Sport.
DEFIBRILLATORE – «Partiamo dal primo aspetto: è stato impiantato un dispositivo sottocutaneo, meno invasivo di quello classico. Viene riservato ai soggetti più giovani che non hanno bisogno del pacemaker per aiutare il cuore a tenere il regolare battito. I sottocutanei sono più recenti e vantaggiosi. È più agevole sostituire il generatore e ci sono meno rischi qualora si incorresse in una infezione perché il dispositivo non è collegato direttamente al cuore»
RITORNO IN CAMPO – «Per rispondere in maniera adeguata dovremmo avere un quadro clinico completo. Ci sarà una relazione molto circostanziata per dedurre cosa è successo nella fase acuta. E poi per capire la diagnosi reale e precisa. Se il tutto è stato provocato da una aritmia scatenata da un’infiammazione allora potrebbe essere una delle diagnosi più favorevoli per la prognosi del ragazzo, al di là del calciatore. La notizia più importante è che può fare una vita normale. Ci vorranno dei controlli e non prima di circa sei mesi sarà possibile capire se il defibrillatore potrà essere espiantato. Ma bisogna ponderare tutto con estrema cautela prima di arrivare ad una difficile idoneità sportiva»