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Palacios si racconta: «Guardo i difensori dell’Inter e imparo molto, un orgoglio giocare con Lautaro e Correa. Ecco cosa cerco di fare qui»

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Il difensore dell’Inter, Tomas Palacios, si racconta ai canali ufficiali del club nerazzurro, tornando sul suo trasferimento in estate

Intervistato da InterTV, come protagonista del quarto episodio di ‘Welcome Home’, il nuovo format powered by ‪BetssonSport, Tomas Palacios si è raccontato così, a partire dalla sua infanzia fino al trasferimento di questa estate all’Inter e a come si sta trovando con i compagni.

A CHE ETÀ HO INIZIATO A GIOCARE A CALCIO? – «A tre anni, e ho sempre praticato questo sport. E’ una passione che mi ha trasmesso la mia famiglia».

SE HO PRATICATO ALTRI SPORT? – «No, sempre e solo calcio».

E SE NON AVESSI FATTO IL CALCIATORE? – «Avrei lavorato in campagna».

IL MOTIVO DEL CAMBIO DI RUOLO, DA ATTACCANTE A DIFENSORE – «A 16 anni, quando sono arrivato al Talleres, ero già alto. Cercavano centrali mancini, così ho fatto un provino e ho avuto la fortuna di essere scelto. L’aver fatto l’attaccante mi aiuta a giocare meglio, magari sul piano tecnico».

L’ORIGINE DEL SOPRANNOME “LA TORRE DE LA PAMPA” – «A La Pampa mi facevano molte interviste ed erano sorpresi dalla mia altezza. Sui giornali mi chiamavano ‘la torre’, da qui il soprannome».

TRE MIE CARATTERISTICHE COME GIOCATORE – «Gioco aereo, forza e tecnica».

IL MIO GIOCATORE PREFERITO DA BAMBINO? – «Mio fratello. Oggi guardo i difensori dell’Inter e imparo molto».

L’INSEGNAMENTO PIÙ IMPORTANTE RICEVUTO – «Gli allenatori: il tecnico del Tallerese o dell’Independiente de Rivaldivia che mi hanno aiutato ad arrivare fino a qui. Come dicevo tutti gli allenatori e i professori mi hanno aiutato. Questa è una professione in cui bisogna allenarsi al massimo e lavorare tanto».

COSA MI AFFASCINA DELLA SERIE A – «E’ un grande cambiamento per me, cerco di apprendere e migliorare per giocare nel calcio italiano».

UN COMPAGNO DI SQUADRA DAL QUALE IMPARO MAGGIORMENTE? «Guardo molto Lautaro e Correa, mi hanno aiutato. E’ un orgoglio giocare con loro».

COME GESTISCO LA PRESSIONE – «Resto sempre tranquillo, non sono uno che si mostra nervoso. A volte il corpo mi tradisce, ma cerco di restare calmo e concentrato su ciò che devo fare».

SULLE ALTRE PASSIONI – «A volte gioco a basket».

PREGIO E DIFETTO – «Sono molto ‘chiuso’, una mia virtù è che provo sempre a essere allegro».

L’IMPORTANZA DI AVERE UN CLIMA POSITIVO NELLO SPOGLIATOIO – «Cerco di osservare i miei compagni, di capire, perché per me è stato un grande cambiamento. Sono molto contento di essere all’Inter».

TALENTO O DETERMINAZIONE? – «Determinazione».

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