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Pagliuca: «Lukaku ha fatto troppi proclami. Solo un pazzo avrebbe…»

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Gianluca Pagliuca, ex portiere dell’Inter, ha parlato del momento attuale del calciomercato e delle follie dei top club europei

Gianluca Pagliuca, ex portiere nerazzurro, ha parlato ai microfoni della Gazzetta dello Sport riguardo il momento del calciomercato attuale e al momento dell’Inter con la cessione di Lukaku.

BANDIERA – «Vuol dire che qualcosa di importante per quella squadra l’hai fatto. Diventi un simbolo nel momento in cui ci si spinge oltre, facendo qualcosa di unico non solo per i tifosi, ma anche per il gruppo, per la società».

BANDIERE DI OGGI – «È molto più difficile ora rispetto ai miei tempi. Basta anche solo vedere quanto sta succedendo quest’estate: Messi, Lukaku, Donnarumma, giocatori che guardano anzitutto il dio denaro, la cosa più importante oggi. Ci sono interessi molto più importanti rispetto all’attaccamento alla maglia. E questo è un qualcosa di brutto».

MESSI«Voglio vedere come Mbappé, Neymar e Messi riusciranno a giocare insieme (ride, ndr). Sicuramente ci saranno triangolazioni a non finire. Le altre squadre faranno di tutto per limitare soprattutto loro tre, ma non dimentichiamo la squadra, gli 11 a disposizione: una rosa fortissima. Pochettino dovrà essere bravo a gestirli nel modo giusto, non soltanto tatticamente».

PSG«Sembra di essere tornati ai tempi del Real Madrid dei Galacticos, quando gli spagnoli compravano tutti. Ora c’è il Paris, staremo a vedere. Il Manchester City, con Grealish poi, resta una delle favorite per la Champions. Ma i francesi veramente hanno fatto una squadra illegale. Sulla carta quantomeno. Vedremo ora sul campo».

CRISI ECONOMICA«Mi sembra che anche il campionato spagnolo stia soffrendo per la situazione, non solo la Serie A. La Premier League resta il campionato più importante, gli investimenti sul calcio inglese fanno la differenza. Ogni società, anche la più piccola, riceve di base oltre 100 milioni per i diritti televisivi, questo dice tutto sulle possibilità del loro sistema. La presenza di magnati, poi, è un incentivo ulteriore. Io resto per un calcio più umano, quando pochi club europei si stanno facendo la guerra a vicenda a suon di milioni spesi, in un momento del genere».

INTER«Io mi aspettavo l’addio di Conte già da prima che succedesse di fatto. La vendita di Hakimi, poi, era pronosticatile visto il sacrificio di almeno un big di cui si è parlato a pochi giorni dai festeggiamenti per lo scudetto. Non mi sarei mai aspettato l’addio di Lukaku. Quando però arriva una proposta concreta di 115 milioni di euro per un giocatore, solo un pazzo rinuncerebbe. Se il club riuscisse a sostituirlo con Zapata, al netto della situazione, allora il discorso cambia. Il colombiano è un ottimo giocatore, all’Inter potrebbe fare molto bene…».

POST LUKAKU«Un attimo. Anche Vlahovic è un grande attaccante. Se però parliamo di un sostituto di Lukaku anche nel modo di giocare, vedo su tutti il colombiano. Come caratteristiche è il sostituto ideale, pur essendo Lukaku più forte nella progressione. Con Zapata l’Inter farebbe un ottimo colpo. Correa è un giocatore con caratteristiche chiaramente diverse, più vicino a Lautaro Martinez e Sanchez. Il Tucu sarebbe un doppione».

LUKAKU«Lui ha parlato forse un po’ troppo in precedenza. Abbiamo sentito tanti proclami del belga sul restare a Milano. Appena è arrivata una squadra a raddoppiargli lo stipendio la reazione è stata netta: ‘Saluti e grazie’. In un certo senso i tifosi dovrebbero più avercela con Lukaku che con la società. Ripeto, 115 milioni sono irrinunciabili».

TIFOSI«Avendo giocato per anni a Milano conosco benissimo i tifosi nerazzurri. Ci sono rimasto male per primo: dopo aver strappato lo scudetto alla Juventus, vedere andarsene l’allenatore e i due giocatori migliori è pesante. È comunque un qualcosa da capire per il momento che l’Inter sta affrontando, e non solo lei. Se però i giocatori che partono vengono sostituiti con elementi all’altezza non ci vedo nulla di male. Anche gli altri club fanno così, l’importante è che si reinvesta in elementi di livello».

LAUTARO«Sicuramente. Parliamo di un giocatore importante e in costante crescita. Ovviamente è stato aiutato da un compagno di reparto come Lukaku. L’anno prossimo ce ne sarà un altro, e se verrà trovato il giusto profilo la squadra di Inzaghi resterà al vertice del campionato».

DZEKO«Ha 35 anni, sulla via del tramonto. I tifosi per un acquisto del genere storcono il naso, non lavorando in prospettiva. Arrivasse solo lui l’Inter commetterebbe un errore, il bosniaco non può essere il sostituto di Lukaku. Resta un buon giocatore ma l’età si fa sentire».

SCUDETTO«Con un attacco con Zapata, Dzeko, Sanchez e Lautaro la squadra di Inzaghi resta tra le favorite per lo scudetto. Con l’arrivo del colombiano i nerazzurri se la giocherebbero fino alla fine con la Juventus».

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