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Padovan: «Inter, a Verona devi vincere! Calhanoglu? Asllani può sostituirlo, e sul percorso in Champions League…» – ESCLUSIVA

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Inter Verona, l’assenza di Calhanoglu e il percorso nerazzurro in Champions League. Ne abbiamo parlato con Giancarlo Padovan, intervistato in esclusiva da noi di InterNews24

Del prossimo match di campionato contro il Verona, dell’assenza di Calhanoglu e del futuro in Champions League: questi e tanti altri temi trattati dal giornalista, Giancarlo Padovan, intervistato in esclusiva da noi di InterNews24:

Dopo la pausa, torna la Serie A, con l’Inter pronta alla trasferta di Verona. Che gara si aspetta?
«L’unica partita che l’Inter può disputare, cioè una gara di dominio, una gara da vincere per tornare in testa alla classifica, dopo la partita con il Napoli, sfida che è stata sbagliata nelle conclusioni. Conclusioni nel duplice senso, di premesse prima della sfida e di tiri nello specchio della porta. I nerazzurri hanno perso un’occasione con il Napoli e da adesso in avanti non possono più sbagliare, ne con le piccole, ne con le presunte grandi. Sbaglia rispetto all’anno precedente in cui aveva determinazione, fame, grinta, voglia e quest’anno manca qualcosa. Si vede nella classifica e nei risultati perchè la squadra è forte, è la più forte, ma non basta solo quello. Bisogna essere continui, bisogna far punti con le big e con le piccole. L’Inter non ha fatto bene con le avversarie grandi: con il Napoli ha pareggiato, con la Juve ha pareggiato, con il Milan ha perso. Troppo poco per una squadra con lo stesso allenatore e ambizioni dichiarate. Per me siamo al di sotto della media»

Dove vede le difficoltà nerazzurre? Secondo lei è cambiato qualcosa a livello di solidità difensiva o solo un periodo di forma al di sotto delle aspettative?
«Solidità ne hanno ancora. All’inizio è stata messa in discussione, ma giocatori buoni ne hanno. Non è un problema di sistema di gioco, perchè è lo stesso dell’anno scorso. I giocatori lo conoscono molto bene. Io credo che sia un problema di attenzione, di superficialità. L’Inter ha creduto di essere invulnerabile, la stessa dell’anno scorso. Per essere gli stessi devono lavorare il doppio psicologicamente per riuscire a dimostrarlo anche sul campo»

A Verona non ci sarà Calhanoglu, fermatosi per un problema con la Nazionale. Lei vede qualcuno in grado di sopperire alla sua assenza? Asllani può essere un valido sostituto?
«Calhanoglu è Calhanoglu, anche se quest’anno non è lo stesso dell’anno scorso. Asllani è li da tempo ed ha già fatto il vice. Sta crescendo ed è cresciuto. Poi stiamo parlando della sfida contro il Verona, non di una partita contro il miglior centrocampo d’Italia. La sfida contro gli scaligeri deve essere una partita in cui non si deve discutere, si deve vincere stop. Asllani basta e avanza. Dopodiché si possono provare esperimenti, ma io non li proverei. In questo momento si devono ritrovare e ripristinare le certezze per poi andare a riprendersi la testa della classifica. Se avesse fatto i punti persi col Genoa e col Monza, l’Inter sarebbe in testa»

Grande soddisfazione per Lautaro, che ha raggiunto Maradona per reti segnate con la Nazionale argentina, nonostante un avvio di stagione non troppo altisonante con la maglia nerazzurra. Difetto di forma secondo lei o c’è altro?
«Per me è solo difetto di forma. Sempre detto. Lautaro ha anticipato il rientro delle vacanze, si è messo a disposizioni e ha giocato troppo presto. Ora fa quello che può, con dei difetti di preparazione. Non perde il senso della rete, in campionato fa fatica, ma ora che ha ritrovato il gol in Nazionale, raggiungendo un traguardo che pochi al mondo possono raggiungere, va sulla via del recupero totale. Poi, se ci mettiamo a discutere Lautaro, non capiamo niente di calcio. Io lo farei giocare sempre, ma capisco anche l’allenatore, perchè deve farlo rifiatare visto che si gioca ogni tre giorni. Ci sono però delle circostanze favorevoli, tipo il suo rendimento contro il Verona. Simone Inzaghi è superstizioso e quindi penso che giocherà. Certi giocatori possono giocare sempre, non tutti, ma l’Inter non ha problemi. Lo possono alternare, non per metterlo in croce, ma perché ha bisogno di lavorare per raggiungere la massima condizione»

Martedì torna la Champions League. Dove può arrivare l’Inter in Europa? Che idea si è fatto?
«L’Inter è la squadra più avanti in classifica e rispetta il valore che ha, forse di più in Champions che in campionato. Non ho ancora ben capito i favori che ti può portare finire tra le prime, visto anche i tanti passaggi a vuoto delle big come Real Madrid, Manchester City. Dove possono arrivare i nerazzurri? La squadra di Inzaghi è un animale da gara unica, quindi può arrivare lontano. Due anni fa non doveva vincerla, ma ci è andata vicina, l’anno scorso è uscita troppo presto. Quest’anno farà un buon percorso, semifinale o finale. Il dubbio però è “Arrivo in finale e sacrifico il campionato?” No, questo non può essere per un club come l’Inter, che non può accontentarsi di uno dei due traguardi. Deve correre per entrambi»

Lotta Scudetto, classifica che appare cortissima in vetta. Quale squadra rimane la sua favorita?
«La favorita rimane l’Inter, dietro metto il Napoli, anche se lo scontro diretto ha detto che i nerazzurri son superiori alla squadra di Conte. Poi dietro ci sarà bagarre, perché non sono sicuro di nessuno: la Juve ha speso, ma speso male, tipo nell’affare di Douglas Luiz, poi è una squadra appena arrivata, il Milan è leggermente in ritardo. Poi c’è l’Atalanta, che può inserirsi nella lotta Scudetto e la Lazio, che sta facendo benissimo in coppa»

Chiudendo con la Nazionale di Spalletti, che ha raggiunto i quarti di Nations League nonostante la sconfitta contro la Francia, si ritiene soddisfatto del percorso azzurro post Europeo?
«Fino a domenica si, ma non perchè abbiamo perso, perchè con la Francia si può anche perdere, ma abbiamo perso in maniera pasticciona, presuntuosa, come se bastasse perdere 2-1. Ho visto una squadra nettemente inferiore all’avversario, cosa che non vedevo da dopo l’Europeo. Mi aspettavo un pareggio con la Francia, ma siamo stati sovrastati. Vero anche che i 3 gol sono arrivati da calcio d’angolo. Sono comunque soddisfatto del post Europeo, ma resta un rammarico, perché da primi nel girone avremmo avuto un altro avversario ai quarti, per giocarsi la finale di Nations League in casa »

Si ringrazia Giancarlo Padovan per la per la disponibilità e la gentilezza mostrate in questa intervista.

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