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Onana: «Il doping? Innocente, ero nel pieno della mia carriera. Giocare è stato come rinascere»

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Il portiere dell’Ajax Onana, che piace all’Inter, è tornato sulla vicenda doping che lo ha colpito nell’ultimo anno

André Onana, portiere dell’Ajax che piace all’Inter come erede di Handanovic, ha rilasciato un’intervista a Marca dove ha parlato della vicenda doping che lo ha colpito nell’ultimo anno e del suo futuro.

DOPING – «Venivamo dalla partita con l’Atalanta. Abbiamo pareggiato (2-2) in una partita molto intensa. Siamo arrivati all’alba e mi sono svegliato con il mal di testa. Sono andata a prendere un medicinale che mi era stato prescritto (Litacol), ma mia moglie, che aveva appena partorito, aveva una pillola simile (Lasimac) che serve per la ritenzione idrica e l’ho presa involontariamente. Quel giorno sono stato il primo a fare il controllo antidoping e a tornare a casa. Quando un mese dopo, mentre ero in Camerun, mi dissero il positivo, dissi al dottore: ‘Sicuramente ti sei sbagliato. Ho fatto più di 23 test nella mia carriera’. Quando mi ha detto che era risultato positivo alla furosemide, ho risposto: “Che cos’è?” È stata mia moglie a dirmi: ‘André, queste sono le pillole che mi ha prescritto il dottore’». 

INNOCENTE – «Ero nel pieno della mia carriera! Era appena stato eletto quattro volte miglior portiere della Eredivisie, era tra i migliori al mondo… Migliorare, per cosa? Per essere il migliore del pianeta? Giocare di nuovo è stato come rinascere. In Camerun mi hanno sostenuto dal primo minuto e, quando sono tornato, non mi aspettavo di giocare, ma l’allenatore mi ha detto: ‘André, sei il mio guerriero’. Ho pensato: ‘Wow, non gioco da nove mesi! Spero di potergli restituire la fiducia che mi sta dando’. È andato tutto bene». 

FUTURO – «Mi hanno accostato a Barcellona, Inter, Arsenal, Lione, Nizza, Monaco… mentre ero squalificato in casa. Non lo so. È vero che non abbiamo raggiunto un accordo con l’Ajax e sono grato al club per l’opportunità che mi ha dato. Ora, dopo quasi sette anni, penso che sia ora di fare un passo avanti, andarsene e fare spazio per gli altri. L’Ajax dà sempre opportunità ai giovani e sono tanti i portieri in rampa di lancio che aspettano questa opportunità. Devo andare. Dove, non lo so, ma ho bisogno di qualcosa di nuovo per misurarmi con i migliori portieri».

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