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Moratti: «Inter solida e costante, lo scambio Ibra-Eto’o ed il rimpianto Pirlo»

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L’ex presidente dell’Inter, Massimo Moratti, ha affrontato alcuni temi tra attualità e passato, legati ai nerazzurri e a San Siro

Intervistato dalla Gazzetta dello Sport, Massimo Moratti ha rilasciato alcune dichiarazioni a nove anni dalla sua cessione dell’Inter ad Erick Thohir. Lo storico presidente si è espresso anche su San Siro e su altri temi legati ai nerazzurri.

LA CESSIONE A THOHIR – «Era venuto il momento di passare la mano. C’erano già le avvisaglie di quello che sarebbe diventato il mondo del pallone: questo è un calcio che una famiglia, ma dovrei dire un uomo solo, non è in grado di gestire in rapporto a un club di primissimo livello. L’Inter non mi manca non ho proprio avuto il tempo per farmela mancare».

SULL’INTER – «Seguo l’Inter da tifoso, naturalmente, e sento un buon clima intorno alla squadra. In questo momento mi sembra solida e costante nel rendimento».

SAN SIRO – «Non vedo la ragione per buttarlo giù. È un simbolo del calcio milanese e, in definitiva, di tutta Milano».

SCAMBIO IBRAHIMOVIC-ETO’O – «Lo scambio tra Ibra e Eto’o, il mio colpo più clamoroso, più anche di Ronaldo».

MUORINHO – «Fa del lavoro la sua religione».

IL CALCIATORE CHE MI HA ENTUSIASMATO MAGGIORMENTE? – «Recoba è il calciatore che mi ha entusiasmato di più, mi ricordava Corso».

RIMPIANTO? – «Rimpianto Pirlo, cederlo al Milan è stato un errore. Forse avremmo dovuto aspettarlo…».

IL CALCIO DI OGGI E LE SCOMMESSE – «Ci stupiamo, giustamente, se un giocatore scommette sulle partite, ma dimentichiamo che ci sono club sponsorizzati da aziende di allibratori. Non è questo il calcio che piaceva, e piace, a me».

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