Hanno Detto
L’ex pupillo racconta Inzaghi: «È come Conte, un martello. Il primo allenamento…»
Lorenzo Silvagni, ex giocatore di Inzaghi nelle giovanili della Lazio, racconta il tecnico dell’Inter
Lorenzo Silvagni, ex difensore di Simone Inzaghi ai tempi delle giovanili della Lazio, ha raccontato a La Gazzetta dello Sport il nuovo tecnico dell’Inter.
INTER E CONTE – «Se me lo aspettavo? Certo. Io prima tifo per lui, poi per la Lazio. E il suo ciclo a Roma era finito. Ai nerazzurri può solo migliorare. In più, è proprio come Conte. Somiglianze? Moltissime. Al di là del modulo, sono due comandanti. Due combattenti mai sazi. Con noi era un martello».
ANEDDOTO – «Meglio non farlo arrabbiare. Ricordo una partita con gli Allievi Regionali, sono passati 10 anni ma è ancora lì, marchiata a fuoco. Siamo sotto 3-1 a pochi minuti dall’intervallo e Simone impazzisce, si sbraccia, così la giacca si rompe a metà sulla schiena. Negli spogliatoi ci fa un’altra ramanzina urlando più di quanto visto in campo, e poi ci dice. ‘Ora uscite, vincete e poi ripagatemi la giacca’. Andrà proprio così: 4-3 per noi».
INTER – «Saprà gestire la sfida. Non è uno che ha paura, anzi. È ambizioso, di carattere, ce lo vedo. In più il modulo è rodato».
PRIMO ALLENAMENTO – «E chi se lo scorda. Prima del ritiro di Rivisondoli ci allenammo sei o sette volte per farci conoscere da lui. Era un po’ impacciato, le sedute erano quasi sempre uguali con pochi ‘giochini’ tattici, ma ci sta. Ricordo il pallone sempre al centro della scena però, quello sì, e una passione fuori dal comune. Seguiva tutto. Quando gli attaccanti sbagliavano un movimento lui fermava il gioco e faceva vedere a tutti come fare».
ARRABBIATURE – «Con lui ho vinto due Coppe e una Supercoppa Italiana, ma al di là dei successi ricordo le incazzature. Nell’ultimo anno di Primavera, a Napoli, subiamo gol dopo 20′ a causa di un mio errore. Entra negli spogliatoi arrabbiatissimo, e la prima cosa che fa è dare un calcio alla porta. Ha zoppicato per un mese».