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Lautaro Martinez SVELA: «Primo anno all’Inter complicato, ecco perchè. Ringrazio il club per…»
Lautaro Martinez, capitano dell’Inter, ha raccontato il suo percorso in nerazzurro: importante in retroscena sul suo primo anno
Intervenuto a Dopcast, ai microfoni di Diletta Leotta per ‘Mamma Dilettante, Lautaro Martinez, capitano dell’Inter, ha dichiarato:
PRIMO ANNO – «Il primo anno in Italia e all’Inter c’era Icardi. Giocavo poco, ho pensato anche di andare via e tornare in Argentina. Ero abituato a giocare sempre. È stato complicato, ma l’Inter mi ha dato una grande mano. Sempre».
LAUTARO BAMBINO – «Avevo un carattere forte. Quando perdevo passavo ore e ore a non parlare con nessuno, neppure con lei e con i miei genitori. Agus c’è stata sempre, poi sono cambiato con la nascita dei miei figli. Quando torno a casa divento un altro. Ho capito che questo è uno sport, io gioco sempre per vincere chiaro, ma lascio tutto al campo. Il giorno dopo se ho perso in campo mi alleno di più, ma il tempo che passo con i miei figli devo dare loro il 100% e non il 70% perché perdo o pareggio».
STATO D’ANIMO DOPO IL RIGORE CON L’ATLETICO – «Come sono tornato a casa dopo quel rigore sbagliato? Incazzatissimo».
MILANO – «Milano è casa mia. Dal primo momento l’ho sentita così. Ho sentito da subito il calore dei tifosi e l’aiuto di chi lavora nel mondo Inter, per me è stato fondamentale. Mi sono sentito amato dal primo giorno».
STAGIONE 2022-2023 – «Lo scorso anno è stato impegnativo. Faticoso. Avevo un problema alla caviglia, non ho fatto il Mondiale che volevo e dovevo decidere se operarmi o no. Non volevo più prendere antidolorifici e pasticche. Dopo la finale di Champions, siamo andati in Grecia. Ho spento il cellulare e mi sono riposato. Poi è nato Theo».
ARRIVO ALL’INTER – «Quando ero al Racing avevo tre proposte dall’Europa. L’Inter era la più interessata, la più concreta. Ho parlato tantissimo con Milito, Diego mi ha consigliato di venire qui. Parliamo sempre ogni settimana, è un grande amico che mi ha dato il ‘calcio».
CHAMPIONS O STELLA MICHELIN – «Tu che pensi? Beh, Champions League. Ovvio che mi farebbe piacere la stella Michelin, ma non c’è paragone. Se avessi già vinto una Champions, sceglierei comunque di vincere ancora una Champions».