Hanno Detto
Inzaghi, il papà svela: «Simone come Ancelotti, quando ha vinto lo scudetto con l’Inter…»
Papà Giancarlo Inzaghi ha svelato alcuni retroscena sul figlio Simone, ecco tutti gli aneddoti su l’allenatore dell’Inter
Intervenuto su Tuttosport, Giancarlo Inzaghi (padre del tecnico dell’Inter Simone e del fratello Filippo) ha svelato alcuni retroscena sulla loro famiglia ed il rapporto sul calcio. Ecco un estratto dell’intervista.
SIMONE E FILIPPO INZAGHI – «Sappiamo come sono stati Pippo e Simone da calciatori, sappiamo cosa stanno facendo da allenatori ma la soddisfazione più grande da padre è avere sono due figli perbene, due figli educati e due figli che possono essere da esempio per i giovani. Ecco, questa è la cosa che mi inorgoglisce più di tutte».
SCUDETTO CON L’INTER – «Spesso nello sport quando fai le cose, quasi non ti rendi conto di cosa hai fatto. Lo capisci quando torni a casa tua e vedi come la gente ti rispetta e ti ama innanzitutto per quello che sei».
CHILOMETRI MACINATI PER SEGUIRE FILIPPO E SIMONE – «Centinaia e centinaia, ma percorsi molto volentieri… Oggi invece, nonostante abbia l’abbonamento in tribuna centrale a San Siro, le vedo in casa le partite, con le tapparelle abbassate con un whiskino, una sigarettina – magari anche più di una – e posso dire quello che voglio di tutti: tanto non mi sente nessuno. E mia moglia? Sta in un’altra stanza a vederla».
MIGLIORE QUALITA’ DI SIMONE – «Lui e Pippo sono due ragazzi eccezionali, che ti chiamano due volte al giorno tutti i giorni da trent’anni. E che da trent’anni… mi sopportano. Le racconto una cosa: quando giocavano e tornavano a casa nel giorno libero, io ero lì che dicevo a loro “quella palla potevi stopparla meglio”. E sa cosa facevano? Non mi mandavano al diavolo, ma andavano dalla loro mamma e le dicevano “digli qualcosa perché questo è pesante oggi…”».
SIMONE RICORDA ANCELOTTI – «Sicuramente. Io conosco molto bene Ancelotti perché l’ho avuto ospite a casa mia e siamo anche andati a mangiare insieme perché lui non disdegna i nostri pisarei e fasò. Carlo è una persona eccezionale, ha fatto la storia del calcio senza mai uscire da quella che è la sua normalità e sia Pippo, sia Simone, si sono ispirati a lui e come lui, anche nelle vittorie, non sono mai cambiati rispetto a quello che sono».
CHI SI ARRABBIA PIU’ ALLE CRITICHE – «Più io. E lui mi risponde: “lascia perdere papà, che dicano quello che vogliono: quando sarà il momento, risponderò io con i fatti”».
CONSIGLI – «Non me li chiedono, sono io a darli, anche se non li vogliono! E io a loro? Ogni tanto fanno dei cenni come dire “Ma lascia perdere”…»