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Inter, tra assicurazione e ritorno in campo: il possibile futuro di Eriksen

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L’Inter ragiona sul futuro di Christian Eriksen: il calciatore danese potrebbe tornare in campo ma non prima del 2022

La Gazzetta dello Sport fa il punto della situazione sul futuro di Christian Eriksen, chiarendo che l’intenzione del club è quella di convocare il danese per il ritiro dell’8 luglio.

Una volta fatto rientrare il giocatore a Milano, l’Inter – che ancora non è in possesso della documentazione ufficiale post intervento, ovvero di una cartella clinica – farà svolgere a Eriksen tutti gli esami a cui si è sottoposto nei giorni di ricovero a Copenaghen. Il club nerazzurro è obbligato a farlo, nel rispetto di un patrimonio tecnico da tutelare, nonché di un asset pesante in termini di bilancio.

A margine, va detto che la società di Zhang nel momento dell’acquisto dal Tottenham ha stipulato un’assicurazione sul cartellino del giocatore: non era obbligatorio farlo, neppure scontato, ma è un discorso che potrebbe tornare buono nella malaugurata ipotesi che il giocatore debba smettere di giocare. Ancora troppo presto per dirlo, non sono questi i giorni, non c’è neppure una diagnosi certa e ufficiale, anche se ormai pare acclarato si sia trattato di una miocardite. Ma questa infiammazione è correggibile? È il grande punto interrogativo intorno a Eriksen. In caso negativo, il defibrillatore diventerebbe permanente e in Italia il danese non potrebbe più scendere in campo.

In caso contrario, invece, si aprirebbero scenari molteplici. Tra cui la possibilità di continuare a giocare non solo all’estero, ammesso – passaggio non banale – che lo stesso Eriksen voglia continuare a farlo. In ogni caso, i tempi per un ritorno all’attività agonistica sarebbero piuttosto lunghi: minimo 6 mesi dall’intervento di giovedì scorso.

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