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Thuram si racconta: «L’Inter è stata la migliore scelta, Lautaro? Un campione»

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Thuram si racconta: «L’Inter è stata la migliore scelta, Lautaro? Un campione» Le parole dell’attaccante

Intervistato da Sky Sport, Marcus Thuram, ha parlato del suo arrivo all’Inter e di altri temi:

ARRIVO ALL’INTER- «Il mio arrivo è stato un bel momento: una nuova esperienza, una scoperta di una nuova squadra, un nuovo campionato, una nuova città. Sto provando a imparare e a godermi ogni secondo. Avevo già parlato con Piero due anni fa, prima di farmi male. Lui mi vedeva come un attaccante centrale e questo mi aveva fatto pensare che l’Inter fosse per me la miglior scelta»

LAUTARO- «Lautaro? Un campione, fra i migliori attaccanti al mondo. Penso che chiunque giochi con lui può trovare il gol facilmente»

STADIO MARADONA- «Non conoscevo il Maradona, i compagni mi avevano parlato un po’ dello stadio e dell’ambiente: è stata una bella partita in un bello stadio. »

SCUDETTO- «Scudetto? Non è lotta a due, anche perché non giochiamo contro la Juventus ogni weekend. Ci sono varie squadre in lotta, vedremo a fine campionato. »

COSA SCEGLI TRA- «Cosa scelgo tra scudetto, Champions o Europeo con la Francia? Se lo dico non si realizza»

RAPPORTO COL PAPA’ LILLIAN– «Con mio padre parlo spesso del calcio, della vita, di come cresce un calciatore e un uomo. Mi ha aiutato tanto a essere la persona che sono oggi. Un consiglio che mi ha dato? Di fare quello che mi piace e di godermi quello che faccio quando entro in campo. Mi ha insegnato il rispetto per la gente, che siamo tutti uguali e che dobbiamo tutti vivere insieme. »

KEPHREN– «Mio fratello Kephren? Gli dico di giocare e di provare a diventare sempre più forte a ogni allenamento e a ogni partita, e sono fiero di lui»

ASSIST PREFERITO- «Quello nella finale della Coppa del Mondo. Non era un momento facile, ma ci sono riuscito»

IDOLI-«Ho avuto tanti idoli: Thierry Henry, Ronaldo, Adriano… Avevano tutti una caratteristica: saltavano l’uomo e facevano gol»

GOL PIU’ BELLO«Quello contro il Milan… E uno contro il Borussia Dortmund con la maglia del Borussia Moenchengladbach, quando sono partito da metà campo.Sì, quando penso al gol non penso al tiro ma al rumore dello stadio»

COGNOME PESANTE«Il cognome che porto ce l’ho da quando sono piccolo e non è cambiato niente. Arrivando all’Inter, dove ci sono sempre stati grandi attaccanti, sapevo di arrivare in una grande squadra, una delle più forti al mondo. E sapevo di dover fare bene, ma questa è una motivazione più che una pressione».

GRUPPO- «Cosa mi ha colpito del gruppo? L’ambiente in generale, tutti i giocatori amano stare insieme e questo è bello perché non si fatica a stare tutto il giorno insieme. A fine stagione contento se? Se ho più capelli (ride, ndr)».

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