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Sheriff arrestato e Inter rilanciata in Europa: Dzeko sempre più totem nerazzurro
Dzeko re per una notte: il bosniaco arresta lo Sheriff Tiraspol e rilancia l’Inter in Champions League
Dopo la rissa da saloon all’Olimpico contro la Lazio, l’Inter arresta lo Sheriff Tiraspol e si rilancia in Champions League. Primo mattoncino inserito dalla squadra di Inzaghi per costruire la qualificazione agli ottavi, obiettivo minimo dichiarato dalla società. Certo, la strada è ancora lunga, con Real e lo stesso Sheriff a quota 6. Delicatissimo sarà il ritorno del 3 novembre in Moldavia, a quattro giorni dal derby. Un successo che però oggi, dopo il k.o. contro la Lazio, gasa i nerazzurri in vista della Juve.
Il ritorno alla vittoria a San Siro in Champions League (non accadeva dal 23 ottobre 2019 contro il Borussia Dortmund, ancora non si conosceva l’esistenza del Covid per far capire quanto tempo è passato) ha un nome e un cognome ben precisi: Edin Dzeko. Il Cigno di Sarajevo ha disputato una partita magistrale, migliore in campo senza discussioni e non solo per il gol (bellissimo) e l’assist a Vidal ma per la prestazione a 360° offerta dal bosniaco.
Al minuto 53 Dzeko si trova nella propria area di rigore a chiudere con una splendida e insolita diagonale difensiva un contropiede avversario. Questa azione fotografa al meglio la partita giocata dall’ex Roma, il cui unico aspetto negativo per Inzaghi e i tifosi corrisponde alla carta d’identità. 35 anni pesano per tutti e soprattutto per un attaccante che non si è mai risparmiato in carriera ma l’Inter preferisce non pensare a questo, volgendo lo sguardo – piuttosto – ai numeri di Dzeko che con il gol allo Sheriff è salito a 7 reti in 11 presenze. Chi lo avrebbe detto al momento del suo acquisto? Nessuno, e – forse – nemmeno lui.