Inter Napoli, Lautaro ritrova Conte da avversario
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Inter Napoli, Lautaro ritrova Conte da avversario: dalla lite tra i due alla maturazione del Toro

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Inter Napoli è anche Lautaro contro Conte: l’argentino ritrova il suo ex allenatore col quale è maturato ma ha anche litigato

Tuttosport si è soffermata su un’altra delle sfide dentro la grande sfida di Inter Napoli: quella tra Lautaro Martinez e Antonio Conte. Il capitano nerazzurro ritrova uno degli allenatori con i quali è cresciuto maggiormente, col quale ha avuto però un rapporto di amore e odio, con l’exploit della lite in un Inter-Roma del 12 maggio 2021, quando volarono parole pesanti da un lato e dall’altro. Il giorno dopo, la pace siglata col simpatico video dell’incontro di boxe simulato alla Pinetina.

LA LITE ALLA SOSTITUZIONE CONTRO LA ROMA – «Il biennio di Conte è stato fondamentale nella crescita dell’argentino che però restava sempre un gradino sotto rispetto al Grande Totem chiamato Romelu, come provano le sostituzioni in serie che gli riservava Conte. Alla fine Lautaro sbottò: era il 12 maggio 2021 e in un’Inter-Roma, dopo essere entrato per Sanchez al 36’ del primo tempo e richiamato in panchina al minuto 77’ scoppiò il caos (con tutto perfettamente udito dai (pochi) presenti essendo ancora in epoca Covid). Lautaro ebbe la non buona idea di assestare un bel calcione a una bottiglietta provocando l’eruzione di Conte: «I calci in faccia te li devi dare Lautaro, hai capito? I calci te li devi dare tu, hai capito? Fenomeno, fenomeno del…». «Andiamo dentro, dopo vediamo dentro…», la risposta dell’interessato, subito rimproverato da Oriali con scarso successo vista la replica: «No, ci vediamo dentro, non deve rompere… tutte le volte così pure a Bergamo, oh». Match chiuso in tackle sempre da Conte: «Che… ha appena iniziato a giocare»».

LA PACE E LA MATURAZIONE DEL TORO – «La pace venne siglata il giorno dopo tra grasse risate alla Pinetina con tanto di incontro di boxe andato in scena con tanto di guantoni e foto ricordo, ma l’ultima considerazione dell’allenatore rende l’idea sul fatto che per Conte, allora, Lautaro fosse ancora un giovane in crescita, mentre Lukaku un giocatore fatto e finito. E probabilmente, va detto, Lautaro non sarebbe quello di oggi senza i due anni passati agli ordini del sergente di ferro per antonomasia. Anni in cui l’argentino – e con lui tutta l’Inter – hanno fatto il definitivo salto di qualità a livello di mentalità vincente».

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