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Inter-Milan, sarà il derby delle bandiere tra Dimarco e Calabria
Quello di domani tra Inter e Milan sarà anche un derby di bandiere tra due esponenti di spicco delle compagini, Dimarco e Calabria
Come scrive la Gazzetta dello Sport, il derby di domani tra Inter e Milan avrà una valenza particolare per due esponenti di spicco dei club, ovvero Dimarco e Calabria.
Ecco cosa scrive la Rosea.
DIMARCO-
Bastava dirgli “Milan” e il Federico bambino saltava in aria: discussioni, qualche normale litigio con gli amici di Calvairate fino al momento in cui il Diavolo ha potuto sfidarlo in campo. Del resto, sin da bambino, l’umore delle sue giornate cambiava in base ai risultati dell’Inter, figurarsi adesso che ha scalato la montagna nerazzurra fino alla punta.
Dimarco non avrà la fascia come il collega rossonero, ma sta di diritto nel comitato dei saggi di Simone: è il gruppo di giocatori che supportano capitan Lautaro, assieme a lui altri italiani come Barella, Bastoni, Darmian. Insomma, l’esterno interista tira la carretta anche fuori dal campo, mentre sulla fascia il rendimento non stupisce più nessuno.
Passo dopo passo è cresciuto al punto da poter sfidare alla pari i migliori del genere e anche in azzurro esporta bene il made in Italy. Alla fine dell’ultimo derby, il ritorno della semifinale di Champions, prese il megafono come fosse ancora in curva e da lì nacque un incidente diplomatico presto risolto con gli ultrà Milan.
Stavolta, comunque vada, non ripeterà quegli eccessi, mentre durante il match tornerà la vecchia sfida con Calabria. Mentre l’altra sfida è tutta interna perché Carlos Augusto soffia alle spalle: appena Federico cala nel fisico. il brasiliano lo sostituisce. È gia successo in 3 gare su 3.
CALABRIA-
Ha fatto da riserva nei ragazzi, ma non ha smesso di crederci: ha detto di sognare un trofeo alzato con la fascia. Era nella rosa del 2016 quando il Milan vinse la sua ultima Supercoppa Italiana, ma nemmeno per un minuto in campo. È stato tra gli artefici scudetto, lasciando poi a Romagnoli l’onore di sollevare il trofeo.
E’ nella fase della piena maturità calcistica: 26 anni, da dieci il suo nome compare nella rosa della prima squadra. Ha vissuto il primo derby il 3 settembre 2015, il prossimo sarà il numero 17. È il milanista in assoluto, e per distacco, più presente: 220 partite rossonere.
Oggi non bastano per vestirsi anche d’azzurro: è l’unico italiano nell’undici tipo di Pioli, ma non considerato da Spalletti, tra i pochi a essere rimasti in pausa a Milanello nelle settimane dedicate alle nazionali. Ovviamente è il capitano che guida la riscossa dopo le sconfitte dell’ultima stagione. A Mediaset dice: «Siamo più forti di un anno fa, con i nuovi che sonofunzionali e già perfettamente integrati»