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Lautaro: «L’Inter per me è casa. Lukaku? Dico questo»

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Lautaro Martinez, fiero e nuovo capitano dell’Inter, parla dei nuovi arrivi in casa nerazzurra e di cosa significhi per lui la fascia

Sulle colonne della Gazzetta dello Sport, Lautaro Martinez, neo capitano dell’Inter, tocca tutti gli argomenti caldi sul tavolo dei nerazzurri, a partire da Lukaku:

CAPITANO

«Portare questa fascia (e la indica, pure se non c’è, come fosse tatuata, ndr) vuol dire assumersi più responsabilità dentro la squadra, dentro lo spogliatoio. Ma io l’ho sempre fatto anche prima. Ho un obiettivo: dare una mano ai compagni che hanno bisogno».

PARTENZE

«Sono preparato, sono pronto per questo. Per me è un vanto, voglio essere all’altezza dei tanti campioni che hanno indossato la fascia nella storia dell’Inter e rendere tutti orgogliosi di me. E’ vero, sono andati via giocatori importanti, ora c’è un gruppo più giovane. Ma io inizio ora la mia sesta stagione qui: capisco tutto, conosco tutto, quello che ho imparato lo metto a disposizione»

NUOVI ARRIVI

«Ho detto loro una cosa sola: se siete qui, se indossate questa maglia, è perché avete qualcosa. Siete stati scelti, non siete qui per caso. Avete la qualità, la forza e la mentalità giusta per entrare a San Siro e giocare. Date tutto, al resto penseranno i tifosi con l’amore che ci accompagnerà»

SCUDETTO

«Dal momento in cui sono diventato capitano, ho in testa la voglia di vincere il campionato e di alzare io il trofeo. Io e i miei compagni ce lo siamo detti, abbiamo lasciato l’Inter in alto, la gente si aspetta tanto da noi e noi da lì ripartiremo. Questa è una società abituata a vincere. E perché abbiamo fame. Io voglio vincere sempre, anche le partitine in allenamento. E questo messaggio voglio trasmetterlo ai più giovani»

THURAM

«Marcus è molto intelligente, sa usare bene il corpo, è anche molto tecnico. Ci serve, è un campione, ci darà una grande mano. Speriamo che capisca in fretta il modo di giocare dell’Inter e l’idea del mister, che conosca in fretta i compagni. Marcus è più simile a Edin, gli piace andare a prendersi il pallone lontano dall’area, giocare con la squadra, dialogare. Ma io mi sono sempre adattato con tutti, sia da prima sia da seconda punta».

LUKAKU

«Ci sono rimasto male, è la verità. Anche io ho provato a chiamarlo in quei giorni di caos, non mi ha mai risposto, lo stesso ha fatto con altri miei compagni. Dopo tanti anni insieme, dopo tante cose vissute insieme, sono rimasto deluso. Per carità, è una scelta sua. Gli auguro il meglio».

ARABIA? NO GRAZIE

«È vero, le proposte sono arrivate. Ma sono felice all’Inter e felice a Milano, non ho motivo per cambiare, la mia famiglia la pensa come me».

INTER

«Una seconda casa. Quando arrivai, tutti mi hanno trasmesso il loro amore. Non lo dimenticherò mai. Vengo da una famiglia molto umile, ho vissuto momenti difficili da bambino: quando la gente mi dà una mano, so apprezzarlo».

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