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Inter Juve, l’aneddoto di Prisco jr: «Peppino lanciò le monetine alla dirigenza bianconera»

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Luigi Prisco, figlio dello storico Peppino, ha raccontato alcuni aneddoti sul padre in vista di Inter-Juve

Luigi Prisco, figlio di Peppino storico vice-presidente dell’Inter, in una intervista a La Gazzetta dello Sport ha raccontato alcuni aneddoti sul padre in vista del big match contro la Juve.

MILAN O JUVE – «Fino al 1951 la vera rivalità era con i bianconeri. Poi da quello scudetto regalato al Milan, la Juve è diventata meno fastidiosa. Il milanista ce l’hai in casa, lo juventino no. Lo juventino che incontri a Milano ti parla con voce dimessa, quasi voglia scusarsi. Peppino diceva “non c’è più cretino che un milanese juventino”». 

ANEDDOTO – «Una volta allo stadio contro la Juve perse la bussola. Erano gli anni Ottanta. Aveva in tasca monetine, cominciò a tirarle ai dirigente della Juve. E urlava “volete pure queste?”. C’era pure Boniperti, ma Peppino non ce la fece a resistere. Stimava Giampiero: lo sa che fu il primo a fargli gli auguri per gli 80 anni?». 

JUVENTINO PREFERITO – «A parte gli arbitri, dice? Meazza quando giocava nella Juve. E Boniperti, certo». 

INTER E JUVE OGGI – «Noi siamo Barella e Ranocchia. E la Juve, Chiellini». 

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