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Juve spodestata dal trono: l’Inter di Inzaghi è una ‘Maravilla’
L’Inter fa ‘double’ dopo lo scudetto della scorsa stagione: la squadra nerazzurra certifica la propria leadership nel calcio italiano con la conquista della Supercoppa Italiana a spese dell’ex regina Juventus
Un ciclo si è aperto, uno si è chiuso. L’Inter spodesta definitivamente la Juventus dal trono dopo 120’ intensi e decisi all’ultimo respiro dalla zampata di Alexis Sanchez, mossa dalla panchina (ancora una volta azzeccata) da parte di Simone Inzaghi. Urlo e corsa liberatoria per il tecnico piacentino che ha completato una squadra già forte con la sua ideologia votata al bel calcio.
L’Inter continua a vincere ma adesso anche a divertire, a creare occasioni a ripetizione e far spellare le mani al pubblico di fede nerazzurra, in visibilio ieri sera dopo il trionfo sull’acerrima rivale nel Derby D’Italia che metteva in palio la Supercoppa Italiana. Primo trofeo stagionale e primo sigillo a Milano per Inzaghi, seria e propria bestia nera nella competizione per la ‘Vecchia Signora’. L’ex allenatore della Lazio è riuscito in poco tempo a calarsi nella realtà interista, sbarcando all’ombra della Madonnina in un momento certamente non facile dopo lo scossone in panchina e gli addii dolorosi di due big del calibro di Lukaku e Hakimi, senza considerare la difficile situazione finanziaria della famiglia Suning.
Fin da subito Inzaghi ha imposto però la sua filosofia all’ambiente Inter, quasi da fratello maggiore all’interno dello spogliatoi, sempre tenendo ben salto il bastone del comando e facendo girare a meraviglia i suoi in campo. Il fantasma di Conte ha definitivamente lasciato gli ambienti di Appiano Gentile, dando spazio ad un nuovo percorso nel ciclo vincente dell’Inter. L’abbraccio a fine partita con Marotta è l’emblema della nuova unità di intenti dei campioni d’Italia. Un timbro sempre più marcato del proprio credo calcistico e che permette a tutti di esprimersi al meglio ed essere determinanti.
Come successo nell’indimenticabile notte del ‘Meazza’ ad Alexis Sanchez, arrabbiato per l’esclusione iniziale ma assettato di rivincita sul terreno di gioco per dimostrare di essere ancora un campione in grado di fare la differenza nelle partite che contano. Le dichiarazioni a fine partita fanno parte del personaggio e confermano come il cileno sia del tutto calato nel progetto Inter. Marotta e Inzaghi non hanno mai avuto la tentazione di privarsene a metà stagione, consapevoli di avere a disposizione uno ‘spacca-partite’ in grado di cambiare le carte in tavola in qualsiasi momento della partita. In estate poi sarà un’altra storia: per il momento l’Inter si gode la sua ‘Maravilla’ e un’altra coppa che luccica nella prestigiosa bacheca nerazzurra. La prima, probabilmente, di una lunga serie per Simone Inzaghi.