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Conferenza stampa Gilardino alla vigilia di Inter Genoa: le dichiarazioni
Ecco la conferenza stampa tenuta alla vigilia di Inter Genoa dal tecnico rossoblu Alberto Gilardino: le dichiarazioni integrali
Alla vigilia del match della 27^ giornata di Serie A tra Inter e Genoa, ecco la conferenza stampa di Alberto Gilardino, che si prapara così ad affrontare la capolista.
CHE PARTITA SARA’ – «Che dobbiamo continuare a sognare e ad interpretare le gare con grandissimo spirito di sacrificio e umiltà. Rimanere aggrappati alla gara grazie ad atteggiamento e prestazione. I ragazzi si meritano una partita del genere per il percorso che stanno facendo. L’Inter è una delle prime in Europa e il merito di Inzaghi e dell’Inter per cosa sono riusciti a creare a dimostrare in questi anni e in questa stagione. Dobbiamo concentrarci e determinati nella gara esaltandoci anche nei momenti di difficoltà»
INFERMERIA GENOA – «Haps, Matturro e Ankeye saranno ancora fuori. Vasquez è recuperato»
STRATEGIA – «Dobbiamo pensare di interpretare la partita nel modo giusto dal punto di vista dell’atteggiamento. Nella gara ci saranno più partite e noi dovremo essere bravi a giocarle sapendo la grandissime qualità della squadra e del momento strepitoso che stanno attraversando ma consapevoli del percorso che stanno facendo i ragazzi. E’ normale che ci sarà da correre e faticare ma noi dovremo esser bravi ad esaltarci»
OBIETTIVI – «Dobbiamo fare punti e andare forte. Il nostro pensiero è che dobbiamo fare il meglio, non c’è ancora una certezza e matematica e noi dobbiamo fare punti per raggiungere il primo step dei 40 punti»
INZAGHI – «L’Inter è una squadra incredibile per quanto riguarda gli interpreti ma hanno anche un’idea in testa. Per il loro spirito, per quanto si sacrificano sono sensazioni che poi un allenatore va a stimolare e a lavorare oltre all’aspetto tattico. Si è riuscita a modellare in questa stagione in base agli interpreti che vanno ad utilizzare in campo e Inzaghi è stato bravo a dare un’identità ben precisa a questa Inter»
STATISTICHE SIMILI – «Lavoro, lavoro e lavoro. Rispecchia la volontà che cerco di trasmettere alla squadra e che mi porta a venire qua al campo e motivare lo staff per cercare di superare ogni limite che possiamo avere con gli atteggiamento e la perseveranza nel lavoro quotidiano. Questo mi rende felice ma non basta perché abbiamo la volontà di dimostrare e fare bene»
CRESCITA DELLA SQUADRA – «Quello che ho detto sempre, ho avuto la possibilità di giocare questa maglia, è che ho percepito l’attaccamento al nostro popolo. Ma l’essere riusciti a creare un amore intenso fra squadra e tifosi credo sia una delle cose che mi rende felice e orgoglioso e rende orgogliosi i giocatori. Se penso al mio percorso è stato un crescendo di lavoro e miglioramento ma anche di sconfitte dove può modellarsi. Mi aspetto molto in queste ultime gare di campionato dalla squadra perchè c’è la volontà e la disponibilità di fare bene. E noi vogliamo crederci fino in fondo»
COME AFFRONTARE L’INTER – «Ci saranno momenti della partita dove dovremo esser bravi a difenderci. Si è difeso anche l’Atletico giocando un’ottima partita. Dobbiamo avere la consapevolezza di difenderci con ferocia. Quando abbiamo la palla dobbiamo giocare con personalità. Personalità e coraggio con all’interno questo spirito di grandissima sofferenza e umiltà quando non abbiamo il pallone»
RINNOVI GENOA – «Sono felice che tanti ragazzi stiano prolungando il loro contratto perché vuol dire che c’è la volontà da parte della società di tenere un blocco di giocatori, di crescere e da parte dei ragazzi di rimanere. Dobbiamo continuare a lavorare per la loro crescita»
PUNTI DEBOLI DELL’INTER – «Ad oggi ha dimostrato di non averne. Sia nei singoli giocatori del reparto difensivo: non c’è Acerbi e gioca Pavard o De Vrij. Ha Carlos Augusto e Dumfries, in mezzo non gioca Calhanoglu e c’è Asllani. Davanti non gioca Lautaro e c’è Sanchez. Noi dobbiamo pensare ad avere coraggio e sofferenza quando non avremo la palla e di grande personalità quando ce l’avremo»
EX GIOCATORI CHE STANNO FACENDO BENE COME ALLENATORI – «Io credo che significhi poco e nulla. Si diceva che difensori o centrocampisti fossero più pronti degli attaccanti a fare gli allenatori. Poi si è dimostrato di no. Quando uno studia, sbaglia e cresce può fare questo mestiere»
MIGLIORAMENTO – «Sapete tutti che c’è grande difficoltà nel fare la formazione, soprattutto nei primi undici. I ragazzi vanno a duemila all’ora, ci sono giocatori che ultimamente, come Strootman e Malinovskyi o Spence e Vitinha, stanno giocando poco o nulla. Ma in campo vanno forte e questi sono segnali importanti per il gruppo. Quando giocatori che, con la loro esperienza, hanno questo tipo di atteggiamento è tanta roba, vuol dire che ci siamo. Sono quindi consapevole che ho giocatori che possono entrare e determinare. C’è una mentalità e una cultura del lavoro importante e dobbiamo mantenerla fino al 26 maggio»
POLEMICHE ARBITRALI – «Quanti sono? Arbitro, assistenti, quarto uomo, VAR. Dobbiamo metterne altri? No. Siamo umani e facciano errori. Non mi va di polemizzare e devo pensare alla mia squadra»