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Inter, con Inzaghi nuova vita per Eriksen – ANALISI TATTICA
L’arrivo di Simone Inzaghi in casa Inter potrebbe essere anche un toccasana per Eriksen, magari impiegato con compiti alla Luis Alberto
Pur con tante difficoltà, alla fine Conte era riuscito a inserire Eriksen nel suo undici. L’asso danese è stato bravo ad adattarsi a un calcio diverso rispetto a quello in cui era esploso: il Tottenham difendeva in avanti, con il fantasista che aveva tantissima libertà tattica sul terreno di gioco, con compiti determinanti in fase di rifinitura. All’Inter, Eriksen ha invece giocato in una squadra con una fase di non possesso più attendista e una manovra più diretta e meccanica, in cui alle mezzali è richiesto tanto lavoro quantitativo. Pur senza incidere molto negli ultimi metri (a Londra invece effettuava valanghe di gol e assist), il danese ha dimostrato grande sacrificio senza palla nel 5-3-2 difensivo di Conte, impegnandosi molto nelle fasi in cui i nerazzurri blindavano la propria trequarti.
In fase di possesso, ha avuto un’evoluzione diversa rispetto a quanto ci si aspettava. Rispetto allo strepitoso rifinitore visto con Pochettino, oggi il danese ha abbassato abbastanza il raggio d’azione. Non a caso, genera molte meno occasioni e passaggi chiave rispetto ai tempi degli Spurs. Eriksen restava più bloccato e vicino a Brozovic, raramente lo vedevamo in zona di rifinitura. Tant’è che quello dell’Inter sembrava più un doppio play che non un centrocampo a 3. Commentando l’addio di Conte, proprio Eriksen con poche parole ha descritto molto bene la sua avventura nerazzurra: “Io e Antonio siamo sempre stati dei buoni amici, semplicemente lui vedeva il calcio in un modo e io in un altro. A livello tecnico, ovviamente mi piacerebbe giocare più avanzato piuttosto che stare davanti alla difesa“.
Proprio per questo, sarà interessante vederlo sotto la guida di Simone Inzaghi, ormai prossimo a diventare allenatore dell’ FC Inter. Pur avendo anche lui applicato una fase difensiva più attendista (in cui anche Milinkovic-Savic e Luis Alberto, i giocatori più estrosi, si sacrificavano molto), l’allenatore piacentino ha sempre valorizzato alla grande i giocatori tecnici, creando loro il contesto migliore per fare loro emergere. Luis Alberto ne è l’esempio più eclatante, visto che Inzaghi ha dato al calciatore spagnole le chiavi di quasi tutta la fase di possesso. Come avevamo scritto, è impossibile definire il ruolo dell’ex Deportivo. Pur partendo da una posizione di mezzala sinistra, fa in realtà tutto. E’ l’uomo che consente alla palla di uscire pulita dalla difesa (abbassandosi molto vicino a Leiva), colui che guida la risalita della squadra e che illumina la fase di rifinitura a suon di assist e giocate decisive.
Qui vediamo Luis Alberto abbassarsi vicino a Leiva. La Lazio supera il pressing interista.
Considerando che, per motivi di bilancio, si parla di molte uscite importanti, non sarebbe una cattiva idea ripartire da Eriksen, proprio perché Inzaghi ha dimostrato di saper esaltare questo tipo di giocatore. Per fare la differenza, il danese ha bisogno di un sistema che gli dia tanta libertà, che gli lasci individuare la posizione in cui ricevere e che si affidi a lui come fonte di gioco. Al Tottenham spiccava molto la sua sensibilità tattica, che gli consentiva di individuare sempre nel migliore dei modi la zona del campo in cui agire per fare la differenza. In modo simile rispetto a quanto fatto con Luis Alberto, Inzaghi può essere un’importante occasione di riscatto per Eriksen.
Di Jacopo Azzolini