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Inter, autosufficienza anche in futuro e le cessioni pesanti potrebbero non bastare

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Gazzetta.it tratteggia uno scenario a dir poco negativo per il futuro societario dell’Inter: i dettagli

Marco Iaria, autorevole firma della Gazzetta dello Sport, analizza il difficile momento vissuto da Inter, Juve e Milan che nei due anni di Covid-19 hanno collezionato perdite per un totale di circa 940 milioni in parte causati dal crollo dei ricavi, in parte dalla spirale negativa dei costi degli anni precedenti. Questa la situazione nel dettaglio per il club nerazzurro.

«Suning ha smesso di pompare capitale nel 2018 e, soprattutto negli ultimi mesi, non è stata in grado di supportare le esigenze di cassa dei nerazzurri. I patemi della scorsa stagione sono un ricordo ancora vivido. A maggio è stato annunciato come salvifico, con tanto di nota dell’Inter, un maxi-prestito concesso dal fondo statunitense Oaktree da 275 milioni. Prestito, è vero, sottoscritto direttamente dalla controllante ma garantito dal pegno sulle azioni dell’Inter detenute da Suning. Di quella somma, comunque, solo 80 milioni sono entrati nelle casse interiste, il resto è tuttora nella disponibilità della famiglia Zhang, alle prese in Cina con una crisi pesantissima che l’ha costretta a cedere il controllo della branca commerciale Suning.com, in attesa di valutare gli effetti del crac Evergrande su cui il gruppo di Nanchino aveva investito 2,6 miliardi. L’Inter è stata costretta, e lo sarà anche in futuro, ad agire in regime di autosufficienza, tanto da risolvere il contratto con Antonio Conte subito dopo lo scudetto per divergenze programmatiche e da vendere i due pezzi pregiati Romelu Lukaku e Achraf Hakimi per un incasso lordo di 180 milioni che ha dato ossigeno alla cassa per questa stagione. Vista l’impossibilità da parte della proprietà di supportare il club (il patrimonio netto è stato ripristinato con una rivalutazione degli asset e non attraverso una ricapitalizzazione), la leva delle cessioni continuerà a essere fondamentale per far quadrare i conti. E potrebbe non bastare».

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