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Governo, addio al Decreto Crescita: che mazzata per l’Inter! I dettagli
Clamorosa decisione del governo italiano: abolito il Decreto Crescita dall’1 gennaio. Le ripercussioni sull’Inter e gli altri club
Incredibile dietrofront da parte del governo italiano che inaspettatamente decide di revocare il Decreto Crescita a partire dal 1 gennaio. La decisione avrà un effetto retroattivo e impatterà dunque pesantemente sulle casse dei club di Serie A che hanno sfruttato il decreto per avere alcune agevolazioni nell’acquisto dei giocatori. Ad esempio l’Inter lo ha utilizzato in estate per portare a Milano Pavard e Thuram. La notizia della Gazzetta dello Sport.
Sulla rosea si legge: «Nella Finanziaria per il 2024 il Governo ha varato una stretta sugli sconti fiscali per i lavoratori che arrivano dall’estero, ma soprattutto ha escluso gli sportivi da queste facilitazioni. Quindi la tagliola parte dall’1 gennaio e ha conseguenze non solo per i tesserati nel mercato invernale, ma anche per gli ingaggi avvenuti dallo scorso 1 luglio in poi. Tanto per fare degli esempi il provvedimento esclude automaticamente nomi importanti tra i nuovi delle big. Ad esempio l’Inter ha acquisito Thuram e Pavard, contando su una riduzione delle tasse vicino al 50 per cento. Ma la stessa considerazione va fatta anche per il Milan che in estate ha tesserato Loftus Cheeck, Reijnders, Pulisic etc. Oppure la Juve per lo statunitense Weah. Nel Napoli, invece, si profila uno stop ai benefici per Lindstrom, Cajuste, Natan. Anche la Roma dovrà spendere più soldi per gli ingaggi di Aouar e Ndicka, ma nella tagliola non rientrerà Romelu Lukaku: i calciatori che hanno ottenuto l’agevolazione negli anni precedenti, infatti, hanno diritto a conservarla. Ovviamente la radiografia è molto più ampia. Ad ogni modo l’impatto economico sulle società sarà rilevante, in particolare obbligherà i manager a cambiare le loro strategie».