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Gino Strada, il ricordo di Moratti: «Era l’amico perfetto»

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Anche l’ex presidente dell’Inter, Massimo Moratti, ha voluto ricordare con un messaggio Gino Strada

In un’intervista concessa al Corriere, l’ex presidente dell’Inter, Massimo Moratti ha voluto ricordare un’ultima volta il suo amico Gino Strada, scomparso questa mattina.

MOMENTO DIFFICILE – «Stiamo cercando di aiutare col rimpatrio, dare una mano per quanto e come possibile. Avevo sentito Gino due giorni fa, al telefono. Aveva progetti, come sempre, ma questa volta doveva preoccuparsi anche della propria salute. C’erano problemi, sì, lo sapeva, ma nessuno pensava che, così velocemente… Oh, il mio amico Gino. Lei ha in mente l’amico perfetto?»

AMICO PERFETTO – «Quando Gino era a Milano, ci incontravamo anche due, tre volte alla settimana. Ore e ore, e non bastavano mai. Si parlava, si rideva, ci si faceva seri, si tornava a parlare e ridere. Non che stessimo lì a raccontarci il lavoro, le cose note, insomma quelle che ci impegnavano tutto il giorno. Con l’amico perfetto ti lasci andare e dialoghi sulla vita, intendo la meraviglia della vita svelata da un incontro, un gesto, un pensiero. Il pensiero che andava alle nostre mamme e ai nostri papà, e ai compagni dell’esistenza; il pensiero di noi da bimbi, il pensiero ai nostri figli, le parole che magari non abbiamo detto loro o che invece loro ci hanno detto e che senza darlo a vedere ci hanno scosso l’anima. Quelle cose che condividi con un amico vero».

PRIMO INCONTRO – «Credo all’inizio anni Novanta, forse in seguito a un’amicizia delle nostri mogli. Ma non ha importanza, anche se per fortuna ci siamo incrociati e aggiungerei mai più lasciati, ma ha importanza quanto di eccezionale è venuto dopo».

SOSTEGNO – «Sempre sostenuto? Certo, ma che cosa vuole… Abbiamo fatto quello che dovevamo fare, e su, sono gesti che non vanno mai pubblicizzati. Poi, lui…». 

INVITO – «Mi invitava in ogni parte possibile del pianeta. Ma c’era un luogo, un ospedale in Uganda, una delle mille sue imprese, che gli provocava un’emozione particolare, dolcissima. Ora, non voglio fare una difesa che potrebbe apparire di parte. Lo stesso Gino non ne ha bisogno. Ma la sua immagine pubblica, o quantomeno l’immagine che molti hanno di Gino Strada, forse non era, diciamo, conforme».

 

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