Hanno Detto
Garcia al veleno: «De Laurentiis? Capisce di cinema, non di calcio. Mazzarri è uno sfigato, non mi è piaciuto quando…»
L’ex allenatore del Napoli, Rudi Garcia, ha mandato alcuni attacchi diretti nei confronti del presidente Aurelio De Laurentiis
Rudi Garcia ne ha per tutti ed è un fiume in piena. L’ex allenatore del Napoli si è tolto diversi sassolini dalle scarpe nel corso della sua intervista concessa al media Carré, ricordando la sua parentesi dello scorso anno con i partenopei: che attacchi al presidente De Laurentiis e al tecnico che lo ha sostituito, ovvero l’ex Inter Walter Mazzarri!
L’ARRIVO AL NAPOLI – «Sapevo che mi prendevo un rischio arrivando in un club che aveva appena vinto lo scudetto. Di solito non vado in squadre dove non posso fare meglio, ma erano il Napoli e la Serie A. Serviva qualcosa in più perché inconsciamente i giocatori pensavano di rifare esattamente come l’anno prima: non funziona così. Avevo chiesto Aguerd e un mediano possente, invece sono arrivati solo dei giovani che ora sono già finiti altrove».
SU DE LAURENTIIS – «Avevo chiesto alla società di rinnovare Osimhen e Zielinski, per metterli nelle migliori condizioni per rendere in campo. Quest’anno li ho visti spendere molto per Buongiorno e McTominay, la differenza è evidente. De Laurentiis? Se mi avesse tenuto sarebbe andato in Champions, non sarebbe arrivato decimo. Credo che abbia detto quelle cose perché si è reso conto di essere stato coglione e voleva coprire degli errori strategici. Pensavo di avere a che fare con un gentiluomo, invece si immischia continuamente in cose che non gli competono. Capisce di cinema, ma non di calcio, e ho pagato il fatto di avergli ricordato chi è l’allenatore, chiedendogli di rimanere al suo posto. Osimhen e Kvara? Non volevano mai essere sostituiti e nessuno della dirigenza li rimproverava»
SU MAZZARRI – «Uno sfigato. Non ha classe e non mi ha mai ringraziato dei punti che gli ho lasciato, e del fatto che gli sarebbe bastato vincere una partita per qualificarsi per gli ottavi di Champions. Ho trovato poco elegante, inoltre, l’intervista che fece mentre ero ancora in carica: parlò a sproposito di come avrebbe fatto giocare la squadra al posto mio. In quei 150 giorni ho vissuto l’entusiasmo di una piazza, ma anche tanta disorganizzazione. Ancora oggi alcune persone mi scrivono ricordandomi che il tempo è galantuomo e non ero la causa di tutti i mali».