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Frattesi è un caso, Inter irritata va al muro contro muro: 45 milioni o nulla per un motivo preciso
Frattesi è un caso, Inter irritata va al muro contro muro: 45 milioni o nulla per un motivo preciso. Diventano 70 per il Napoli e non può andare prima del 29
Come scrive La Gazzetta dello Sport la situazione di Davide Frattesi per il calciomercato Inter sta diventando un autentico caso. Se da un lato i nerazzurri hanno fissato un prezzo, 45 milioni e niente sconti, anche perché in mezzo al campo non c’è mai pace visti i continui infortuni, dall’altro lato la Roma ha messo platealmente nel mirino il figliol prodigo senza essere intenzionata ad arrampicarsi così in alto con la cifra. Il club giallorosso confida nell’antica arte della trattativa, anche se non si vedono margini neanche per iniziarla. E poi vallo a spiegare a Simone Inzaghi: ha rigide gerarchie in mezzo — il poco utilizzo è il motivo dello strappo —, ma vorrebbe tenerlo comunque a bottega. Insomma, ci sono tutte le condizioni per il classico e imprevedibile muro contro muro. Al momento, al netto delle dichiarazioni ufficiali di Ranieri, a Trigoria lavorano a fari spenti per l’offerta ufficiale che ancora manca. Il ds Florent Ghisolfi fa sponda con l’agente Giuseppe Riso, il cui agitarsi per portare via Frattesi subito non ha certo fatto felice l’Inter. Il club di Oaktree si sarebbe volentieri risparmiato un caso proprio ora: la stagione può ancora prendere una piega o l’altra, il confine tra polvere e altare è sottile.
Sono lontani i tempi della vena gonfiata sul collo di Davide sotto la Nord, dei pantaloncini tirati giù un anno fa dopo il gol al Verona. Sfumano nella memoria anche le immagini più recenti, il pullman con due stelle su un fianco che a maggio attraversava l’oceano nerazzurro in città: Davide era lassù, rintontito dalla gioia scudetto. A vederlo così scontento adesso, sembra cambiato il mondo. Una sterzata veloce, come gli assalti della mezzala dalla curiosa doppia carriera: è insieme titolarissimo in Nazionale e riserva all’Inter. Nulla di strano, il vestito di Spalletti calza meglio, mentre in un gioco di combinazioni di alta qualità come quello di Simone, Davide fatica sempre un po’. Il malessere covava da tempo, l’ultima conversazione con l’allenatore sul tema risale a un mese fa circa, poi tutto è precipitato platealmente: gli è andata di traverso la panchina a sorpresa contro il Como prima di Natale, quando gli è stato preferito Barella appena tornato da infortunio. All’orizzonte, però, c’è una spremuta di impegni delicati, con Calhanoglu e Mkhitaryan fuori. In questo scenario, nessuna operazione in uscita è pensabile prima delle ultime due decisive sfide di Champions, contro Sparta Praga (22 gennaio) e Monaco (29).
Nonostante lo sbracciarsi del suo agente dietro le quinte, Davide non ha ancora bussato alle porte dei dirigenti per dire ciò che tutti sanno e chiedere per via ufficiale la cessione. In ogni caso il club nerazzurro ribadisce che non vuole un centesimo in meno di quei 45 milioni, considerati non trattabili anche perché bisognerebbe poi corrispondere il contributo di solidarietà a Monza, Empoli, Sassuolo, ex squadre di Frattesi. La cifra richiesta, però, sarebbe più alta per rivali dirette per lo scudetto, addirittura 70 per il Napoli dell’ex Conte. In generale, se l’Inter potrebbe venire incontro ai giallorossi sulla formula (prestito oneroso con obbligo di riscatto), c’è al momento una netta chiusura a eventuali contropartite che farebbero scendere il prezzo.