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Repice: «Inter meno solida, ma consapevole di essere la più forte! Il 4-4 con la Juve? Bruttissimo spettacolo, e su Frattesi…» – ESCLUSIVA

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Il successo contro l’Empoli, il 4-4 contro la Juve e tanti altri temi. Ne abbiamo parlato con il giornalista, Francesco Repice, intervistato in esclusiva dai nostri microfoni

Il successo dell‘Inter ad Empoli, i problemi difensivi nerazzurri e il ruolo di Davide Frattesi. Di questo e molto altro abbiamo parlato con Francesco Repice, celebre giornalista e telecronista. Ecco le sue parole in esclusiva a InterNews24:

Dopo il 3-0 dell’Inter contro l’Empoli, arrivato in seguito al pirotecnico 4-4 contro la Juve , i nerazzurri sembrano aver rialzato la testa. Può essere per lei un segnale incoraggiante in vista anche dei prossimi tre impegni ravvicinati con Venezia , Arsenal ed il big match col Napoli?
«Credo che l’Inter abbia giocato su un campo molto difficile, perché l’Empoli è in quella posizione di classifica non per caso, ma penso anche che la partita si sia messa ampliamente in discesa dopo l’espulsione. Poi, sulla vittoria dei nerazzurri avevo pochi dubbi, ma vincere in maniera cosi larga al Castellani è dovuto in gran parte alla superiorità numerica che la squadra di Inzaghi ha avuto fin da metà primo tempo. 4-4 con la Juve? Lo so che per tutti è stata una partita spettacolare, per me invece uno spettacolo orripilante, da non ripetersi mai. Non so se un successo che arriva dopo quella partita, come quello di Empoli, possa aumentare le certezze di una squadra che non ne ha bisogno. I giocatori dell’Inter sanno di essere forti e di essere la squadra più forte del campionato. Non c’era bisogno della vittoria di Empoli per revitalizzare una squadra dopo il 4-4.»

Inzaghi continua a sottolineare un evidente preoccupazione sulla solidità difensiva della squadra, il 4-4 con la Juve è un chiaro segnale. Cos’è cambiato per i nerazzurri, apparsi solidissimi l’anno scorso?
«Non è cambiato niente a livello difensivo. Secondo me un allenatore lavora sempre su quei concetti e su quei principi perché la continuità è alla base del successo. Semplicemente c’è un anno di più sulle spalle, un applicazione meno feroce di quei concetti, un minimo di appagamento, ma non vedo differenze. C’è da dire che la fase difensiva viene anche aiutata dal lavoro dei centrocampisti, magari non in condizione fisica ottimale, visto anche l’assenza di Calhanoglu e i recenti problemi di Barella. C’è da dire che però, il primo gol che segna a San Siro la Juventus è una cosa che non si può spiegare, come la doppietta di Yildiz. 3 gol che non sono spiegabili. Può essere comunque stata una serata storta, anche se 13 gol subiti in 10 partite per l’Inter sono tanti. Un aspetto da mettere al più presto al riparo»

In merito al match di Empoli, finalmente un Frattesi in versione goleador , come spesso accade in Nazionale . Il ragazzo può diventare decisivo in zona gol anche in nerazzurro?
«Frattesi è Simone Perrotta. Capacità di vedere il gioco prima, di inserirsi senza il pallone in area. Perrotta aveva soltanto una fortuna in più, quella di avere Totti alle spalle. Il ruolo comunque è quello li. Forte fisicamente, inserimento nello spazio, conduzione splendida della
palla, ma deve migliorare ancora delle cose per essere una mezzala completa, nella visione del gioco corto per esempio. Perrotta veniva da un passato da regista, Frattesi è un calciatore che ti fa fare il salto di qualità. La differenza la fa con i gol, e lui i gol li ha. Resta un valore aggiunto. Per i tifosi della Roma resta un gran rimpianto.»

Altro protagonista del Castellani è sicuramente Lautaro, che con il gol numero 134, diventa il miglior marcatore straniero dell’Inter. Traguardo che arriva anche dopo il settimo al posto Pallone D’oro. Pensa che meritasse qualcosina di più? Il Toro può ripetere la stessa stagione?
«Decisione presa dai giornalisti, piccola autocritica (ride ndr). Lautaro può fare quello che vuole. E’ un giocatore completo. Resta un giocatore che ha vinto la Coppa del Mondo e la Coppa America. Il resto sono tutte balle

Parliamo della Serie A: l’ Inter si rialza, il Napoli scappa, la Juve inciampa, Milan ancora alle prese con alcuni problemi di equilibrio. Quale squadra vede come la favorita per lo scudetto?
«La favorita per me è il Napoli, ma lo era ancora prima dell’inizio del campionato. C’è sempre un’ eccezione a tutte le regole: nel calcio per vincere servono continuità ed equilibrio. La continuità arriva con lo stesso metodo di lavoro, stessi dirigenti, stessi giocatori, stessi allenatori, mentre l’equilibrio arriva dalla due fasi in cui secondo me si gioca il calcio, ossia difensiva ed offensiva. Io credo che però esista un’eccezione a questa regola e si chiama Antonio Conte. Lui storicamente arriva sempre in un club con un atteggiamento deciso e penso che vincerà anche quest’anno. Io metto Napoli ed Inter in lotta, se dovessi  sceglierne una terza, direi l’Atalanta, perché nonostante i grandi cambi in casa Juve (dirigenza, allenatore), non c’è l’obbligo di vincere subito. Non funziona cosi nel pallone, ci vuole tempo.»

Ancora una settimana e ritorna in campo la Nazionale italiana. Pensa che Spalletti, dopo l’Europeo e queste prime uscite in Nations League, abbia ritrovato un certo equilibrio?
«Lo spero sinceramente. Spalletti ha trovato diversi giocatori che hanno alzato il livello, perché per me son loro che perdono e vincono le partite. Una volta che salgono di livello giocatori come Calafiori, Tonali, Udogie, Retegui, puoi fare tutta la differenza. Si possono poi sbagliare le scelte, come si può sbagliare anche un campionato Europeo, ma non lo si può sbagliare in quel modo, soprattutto parlo per i calciatori. Tutti hanno ammesso le proprie colpe, poi nello spogliatoio, oltre all’allenatore, stanno prendendo piede figure come Gigi Buffon, che sta cercando di far cambiare testa a tanti giocatori che vestono la maglia della Nazionale. Ho tanta fiducia.»

Si ringrazia Francesco Repice per la disponibilità e la gentilezza mostrate in questa intervista.

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