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FIGC, la commissione medica: «Green Pass per entrare negli stadi scelta vincente»

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Gianni Nanni, membro della commissione medica della FIGC, ha fatto il punto sul quadro sanitario nella sua intervista

Gianni Nanni, membro della commissione medica della FIGC, è stato intervistato dai microfoni di Radio Punto Nuovo:

IL QUADRO – «Ad un mese dall’avvio della Serie A, giudico il quadro epidemiologico abbastanza buono. Gran parte dei componenti dei diversi gruppi squadra sono vaccinati (almeno con prima dose). Ci sono pochi casi di membri non ancora vaccinati. L’auspicio è quello di arrivare alle prime gare ufficiali con percentuali di membri sottoposti a doppia dose maggiori. Rispetto allo scorso anno è già un grande passo in avanti». 

INGHILTERRA – «Quello inglese è di sicuro un modello molto drastico, ma anche molto efficace. Dinanzi ad una pandemia ci vogliono delle regole precise e bisogna assicurarsi poi che vengano rispettate. Dal punto di vista dell’applicabilità in Italia, non ne sono convinto. Non può esser data l’obbligatorietà per il vaccino. Si possono prendere, però, altre decisione: chi decide di non vaccinarsi, deve poi prendersi le proprie responsabilità e farsi carico delle spese mediche che ne conseguono. E se crei un focolaio all’interno di una squadra, di un’azienda o di una scuola, devi pagarne anche le conseguenze economiche. Le persone sono libere di decidere quello che meglio credono, ma poi devono assumersene le responsabilità morali ed economiche delle loro scelte. Non credo ci sia nulla di male». 

STADI – «Lo sport senza tifosi è qualcosa di monco. Mi sento ottimista, però. Col green pass è possibile tornare a qualcosa di molto vicino alla vita normale. Possiamo aprire gli stadi, anche con capienze importanti, purché le gente che entra abbia il green pass. Riportare la gente allo stadio sarebbe un segnale importante, soprattutto con persone che non generebbero il rischio di nuovi focolai. Secondo me, la scelta di far entrare i tifosi col green pass sarebbe una scelta vincente

CAMPAGNE ABBONAMENTI – «Questo è un problema che spetterà alle autorità sanitarie. Con le nuove aperture, anche le società si organizzeranno di conseguenza. Le uniche problematiche resterebbero le entrate e le uscite dallo stadio, ma con un po’ disciplina può risolversi tutto facilmente. Ripeto: con l’ausilio del green pass, il pericolo di contagio viene limitato moltissimo. Quasi azzerato». 

MODIFICHE AL PROTOCOLLO – «Sono in programma. Il protocollo prevedeva che i casi Covid guariti avessero un ulteriore richiamo vaccinale, a 6 mesi dalla prima positività. Adesso, sembra possibile spostare questo limite temporale ad un anno. Vedremo se modificare questo punto del protocollo, aspetteremo anche le eventuali variazioni dettate dal CTS e dalle autorità sanitarie. Noi restiamo vigili e cercheremo di tenere aggiornato il protocollo, in base alle ultime direttive». 

 

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