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Facchetti jr volta pagina: «L’Inter deve ripartire e far tesoro di cosa non è andato con l’Atletico, ho un rimpianto»

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Gianfelice Facchetti, figlio di Giacinto, storico capitano dell’Inter, ha voluto dire la sua dopo l’eliminazione in Champions con l’Atletico

Intervistato dall’agenzia AGI, Gianfelice Facchetti, figlio di Giacinto, esprime le proprie sensazioni in vista di Inter Napoli di domani, alla luce dell’eliminazione dalla Champions League per i nerazzurri arrivata ai rigori contro l’Atletico Madrid.

TESTA AL CAMPIONATO – «Credo ci sia grande volontà in tutto il mondo Inter di tuffarsi nel campionato per lasciarsi alle spalle le scorie della Champions. C’è desiderio di ripartire e fare tesoro di quello che non ha funzionato mercoledì in ottica futura, con la consapevolezza che si stia vivendo comunque una bellissima stagione con un traguardo sempre più vicino».

SENTIMENTO – «Il sentimento di oggi di un tifoso nerazzurro come me, rimane positivo, ottimo e grato verso la squadra, chi l’ha costruita e chi la sta facendo esprimere così. Forse la squadra non è arrivata nella condizione migliore. Anche per qualche infortunio nell’ultimo periodo, e se in campionato l’Inter ha dimostrato quest’anno di sapere essere anche cinica, il passo da fare è lo stesso per ambire a qualcosa in più in Europa».

RIMPIANTI E BILANCIO – «Rimpiango le occasioni di andata e ritorno, se sbagli 3 rigori su 5 c’è da dire solo che bisogna fare meglio. Tra dirigenza e staff tecnico sin qui si è sopperito con astuzia e pragmatismo sul mercato, con il lavoro e buone idee sul campo. E’ necessario che ci sia la possibilità di alzare un po’ il tiro altrimenti deve andare sempre tutto liscio e senza intoppi per fare miracoli e in stagioni sempre più zeppe di partite e competizioni non è scontato. I record nel calcio sono tra le cose che mi appassionano di meno, così come i paragoni a distanza tra una squadra di ieri e una di oggi, così come il calciomercato».

RITROVARE LO SPIRITO – «Più che giocare per inseguire primati bisogna ritrovare lo spirito che ci ha permesso di arrivare in cima e creare un distacco ampio con le altre. Il resto si vedrà, anche perché nella memoria di un tifoso restano le emozioni mica i numeri. Stadio? Su San Siro avevo ragione io…già 3 anni fa e tutti si scocciavano perché parlavo di ristrutturare…ora mi sembra che sia l’unica via percorribile per chiunque, dal sindaco ai club!».

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