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Dzeko Lukaku, ecco perché il paragone tra gli attaccanti è ingiusto

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L’edizione odierna del Corriere della Sera si esprime sulle prime uscite in nerazzurro dell’attaccante bosniaco ex Roma

L’Inter ha cercato a lungo Duvan Zapata in estate, per sostituire Romelu Lukaku, ma l’Atalanta non ha ceduto il colombiano. E i nerazzurri hanno optato per il doppio colpo Dzeko-Correa, per dare maggiori alternative a Simone Inzaghi in attacco. Dopo tre giornate di Serie A e una di Champions League, ecco quanto evidenziato dal Corriere della Sera.

Dzeko è il regista d’attacco non il finalizzatore. Parte lontano dalla porta, sta più a contatto con il centrocampo, gestisce il pallone e le ripartenze. Ingiusto paragonarlo a Lukaku, i due hanno caratteristiche e prezzi differenti: si è fatto il possibile con il poco a disposizione da investire e con le incombenze finanziarie da rispettare. Inzaghi però cerca un piano di riserva. È il primo a sapere di non poter contare sul bosniaco per tutte le partite, circa 50 in una stagione: per quanto integro il numero 9 ha comunque una carta d’identità pesante.

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