Hanno Detto
Dumfries ammette: «Il mio rinnovo con l’Inter non è stato facile, ma sono orgoglioso e voglio restare. Bove? Uno shock enorme»
L’esterno dell’Inter, Denzel Dumfries, torna a parlare del rinnovo siglato da poco con i nerazzurri e di quanto accaduto a Bove
Intervistato da Ziggo Sport, Denzel Dumfries parla del suo rinnovo di contratto da poco ufficializzato con l’Inter e di quanto sia stata lunga e faticosa la trattativa. Poi si sofferma sul malore accusato da Bove in Fiorentina Inter, col lo stesso olandese che fu tra i primi ad accorgersi della gravità della situazione.
SUL MIO ITALIANO – «Non parlo ancora bene come vorrei, cerco di farlo il più possibile ma non tutti i giorni».
SUL RINNOVO CON L’INTER – «C’è voluto molto tempo. Naturalmente abbiamo dovuto aspettare che subentrasse la nuova proprietà. Abbiamo negoziato a lungo, ma alla fine sono orgoglioso e felice di aver firmato qui. Penso che non sia stato facile per loro e nemmeno per me. Questo ha reso le cose un po’ difficili, ci è voluto un po’ più tempo del solito. Possiamo girarci intorno, ma alla fine è anche una questione di soldi».
SULL’OTTIMO MOMENTO E SUL FUTURO – «Ho 28 anni e questo è un momento importante per me. La società è sempre stata buona con me. Alla fine siamo entrambi molto contenti. Mi sto divertendo molto molto, la mia intenzione è quella di rimanere fino al 2028».
IL MALORE DI BOVE – «È stato uno shock enorme. Eravamo in un momento in cui tutti stavano parlando se la palla fosse uscita fuori campo o meno sul mio cross perché avevamo segnato una rete e all’improvviso l’ho visto cadere a terra. In quel momento ho capito bene la situazione e tutti hanno risposto subito velocemente. Per fortuna oggi abbiamo avuto la certezza che è stabile e sta meglio, questo è un bel segnale. La cosa più importante ora è che stia bene».
L’IMPORTANZA DI PASTOOR PER ME – «Molto, penso che lui mi abbia preparato mentalmente. A parte il fatto che è stato il mio primo allenatore nel calcio professionistico, mi ha insegnato molte cose e mi ha fatto conoscere molte cose cose. E mi ha fatto sentire felice, dato quello che porto sempre con me e le lezioni che ho imparato sotto di lui, ritornano ancora durante la mia carriera. Ricordo una partia contro il Vitesse nella quale commisi tre errori gravi: pensai che quella fosse la fine della mia carriera, ma Alex molto tranquillamente mi ha detto che quella era una partita che dovevo mettere nello zaino e dalla quale dovevo imparare, senza farmi prendere dal panico. Analizzerai ciò che non è andato bene, ma prendi questa partita e impara da essa. Quindi ho davvero preso l’intero processo quando sono entrato in quella partita e cosa è successo come un momento di apprendimento».