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Stankovic: «Ricordo la finale di Champions, avevo paura, ma era positiva»

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L’ex centrocampista dell’Inter, Dejan Stankovic, ha ripercorso i momenti migliori della sua carriera in nerazzurro

Intervenuto ai microfoni del podcast dell’Inter dedicato alla Hall of Fame, Dejan Stankovic ha ripercorso alcune delle tappe fondamentali del suo percorso in nerazzurro:

MANCINI DERBY – «C’è un aneddoto legato alla mattina del derby dell’ottobre 2006. Abbiamo provato i calci piazzati e Mancini continuava a dirmi ‘non riesci a metterla’. In quella partita ho fatto il cross per lo 0-1 bellissimo di Crespo. Sul secondo gol facciamo un’azione bellissima: io stoppo la palla, segno e vado lì a festeggiare con Mancini. E’ stato davvero bello ma se durava ancora 5′ non so come sarebbe finita quella partita. E’ stata una sfida molto bella, eravamo belli compatti».

MOURINHO«Il nostro rapporto è stato chiarissimo, mi avevano già allontanato dall’Inter e dato sul treno di Mancini e Mihajlovic. Il 16 luglio arrivo in Pinetina, lui mi aspetta sulle scale e mi dice ‘dai ti sto aspettando’. Allora ho pensato fosse il momento delle valigie e invece mi ha parlato chiarissimo dicendomi: ‘Sei una mia scommessa quest’anno, ti voglio ai livelli della Lazio. Tu sei amico di Mancini e va bene, io ci sto. Sono amico di tanti calciatori ma tra due mesi nessuno ci dice che non diventiamo amici anche noi. E cosi è stato: dopo per lui avrei dato un litro di sangue».

FINALE DI CHAMPIONS – «Molto emozionante, mi ricordo che sono partito dalla panchina ma avevo la bocca secca, l’adrenalina, la paura ma non di giocare, una paura positiva. E poi mi ricordo che mentre andavo in giro con i bambini a fine partita, guardavo la coppa e mi scendevano le lacrime. Un sogno diventato realtà. Per ogni calciatore vincere la Champions League è il massimo, poi vincerla al Bernabeu è stato indimenticabile».

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