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Decreto ristori, doccia fredda. Scaroni: «Stiamo soffrendo»

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Il presidente del Milan ha parlato del decreto ristori che il Governo ha stilato per il calcio. Le sue affermazioni

La richiesta di ristori del calcio svanisce ne nulla. Un decreto delusione, titola la Gazzetta dello Sport nell’edizione odierna. Il Governo ha invece stanziato gli aiuti per lo Sport abbassando quelle che erano di fatto le cifre iniziali. 20 milioni saranno destinati al credito d’imposta per le sponsorizzazioni e altrettanti per le spese sanitarie dei tamponi. Resta in piedi la possibile rateizzazione. A tal proposito ha parlato anche Paolo Scaroni, presidente del Milan:

«E’ indubbio che i club abbiano sofferto la mancanza di ristori. E’ ovvio che ci spettino: continueremo la battaglia. Serve l’annullamento delle imposte, e molti più ristori per i nostri impianti. Non faccio teoria, ma pratica: Milan-Juve ci avrebbe garantito un incasso da 5 milioni, e parliamo di una sola domenica. Chi ce li restituirà? Vogliamo riprendere prima possibile, nel rispetto dei numeri dei contagi, il percorso di riempimento totale degli stadi. I bilanci dei club sono in enorme sofferenza per tutti i provvedimenti legati al Covid che hanno subito. Paghiamo gli ingaggi milionari che vengono garantiti ai calciatori e per cui è difficile “far pena”, ma anche gli attori hanno stipendi ricchissimi. Il mondo dello spettacolo, compresi teatri e discoteche, è stato ritenuto meritevole di aiuti, il calcio solo in minima parte. E questa differenza esiste solo in Italia: basta guardare in Francia o in Inghilterra tra stadi pieni e ristori. Per noi è davvero ingiusto, il governo deve comprendere i nostri problemi».

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