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Vocalelli sullo stop del Decreto Crescita: «Un doppio autogol del calcio»
Alessandro Vocalelli si è espresso riguardo lo stop del Decreto Crescita da gennaio e sulle conseguenze che avrà in Serie A
Sulle colonne della Gazzetta dello Sport, il giornalista Alessandro Vocalelli dice la sua sul controverso stop del Decreto Crescita.
STOP DECRETO CRESCITA – «Una forzatura che produrrà un risultato già scritto: minore competitività dei nostri club, minori possibilità di farci valere e confermarci a livello internazionale, e di conseguenza anche minori introiti a livello di Paese.
Qualcuno si è chiesto, o ha chiarito, quanto lo stop inciderà sulle finanze pubbliche? Perché meno incentivi vogliono anche dire meno capacità delle nostre squadre di poter creare ricchezza attraverso i risultati. Senza contare che a gennaio si sarebbero concretizzate alcune o parecchie trattative portate avanti da tempo, per prepararsi alle sfide europee che possono o potevano garantirci la quinta squadra in Champions. E invece, cambiando in corsa le regole, bisognerà ripensare completamente la programmazione, aziendale e sportiva.
I grandi giocatori, i campioni, al contrario hanno da sempre portato insegnamenti e suscitato una legittima voglia di emulazione. Prepariamoci invece a un calcio già in un equilibrio finanziario precario (e ci sarebbero tanti altri modi per intervenire) che perderà inevitabilmente una parte del suo appeal e della sua forza. Dopo il Covid e l’offensiva dell’Arabia Saudita, se qualcuno voleva assestare un altro colpo durissimo al nostro sport più popolare, c’è insomma riuscito benissimo. Senza contare che rischia di essere anche un clamoroso autogol (0-2 e palla al centro) per le finanze pubbliche. Un doppio colpo di testa. Sempre nella porta sbagliata»