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DAZN e il caso doppia utenza: contropiede o autogol?

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Un vero e proprio uragano sulla Serie A: fa discutere anziché no la probabile decisione di DAZN di eliminare la doppia utenza

Un pacifico martedì di pausa Nazionali sconvolto dal caso che riguarda DAZN e la famigerata doppia utenza. Lo sconquasso è dovuto all’anticipazione de Il Sole 24 Ore che ha rivelato quella che sarebbe l’intenzione dell’emittente più in voga del Paese dopo aver acquisito i diritti per l’intera Serie A.

Apriti cielo. La probabile cancellazione della possibilità di accedere alla piattaforma da due differenti dispositivi a distanza tra loro ha scatenato l’inferno tra gli utenti, la stragrande maggioranza dei quali, per non dire la totalità, letteralmente imbufaliti.

Non a caso l’hashtag #daznout ha tenuto banco per l’intera giornata sui social e la parola “disdetta” è stata di fatto la più inflazionata. Eppure, fino a prova contraria, la scelta sarebbe giustificata da nobili e civili motivazioni.

In attesa della presa di posizione definitiva, la decisione di DAZN andrebbe infatti a combattere la pirateria con un contropiede micidiale. La battaglia contro il pezzotto e sistemi affini è però complicatissima da vincere e la sensazione è che cancellare la doppia utenza non possa bastare. Anzi.

Perché il pericolo, soprattutto per l’emittente, è che si riveli un clamoroso boomerang, oppure un autogol per definirlo in termini più squisitamente calcistici. Cambiare le regole in corsa non è mai (o quasi) una buona soluzione, a maggior ragione negare di punto in bianco un diritto pubblicizzato e rivendicato con orgoglio nei mesi scorsi. Sarebbe stato probabilmente più logico attendere la fine della stagione per compiere una così netta inversione di tendenza.

Dunque si prospetta alle porte un ginepraio per DAZN. Il Codacons vuole vederci chiaro, la Lega Serie A rischia di avere le mani legate, i tifosi e gli appassionati di calcio sempre più confusi (e sfiniti) di fronte ai continui cambiamenti. Poteva andare meglio, decisamente.

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