Focus
L’importanza di chiamarsi Danilo D’Ambrosio
Danilo D’Ambrosio risulta ancora essere indispensabile per questa Inter: passano i tecnici ma lui c’è sempre
Danilo D’Ambrosio risponde presente. Rispolverato da Inzaghi per far rifiatare Skriniar in vista di Udinese, Sheriff e Milan il terzino nerazzurro ha mandato un chiaro segnale a tutti nel match del Castellani: “anche quest’anno potete contare su di me“. Un gol salvato e uno fatto hanno impreziosito ulteriormente la già ottima partita di D’Ambrosio: non era scontato che un giocatore che fino a ieri sera aveva collezionato appena 39 minuti in stagione, giocasse in maniera così disinvolta e sicura. Inzaghi – dall’alto – avrà sicuramente apprezzato la dedizione del suo giocatore, che nonostante il poco spazio fin qui concesso non si è mai permesso di montare una polemica. Atteggiamento assai raro nel calcio odierno.
Oltre a quanto fatto in campo, l’ex Toro ha meritato gli applausi anche per le gesta fatte fuori da esso. Come l’abbraccio quasi fraterno con Dumfries dopo il gol segnato e le parole da autentico leader dopo il triplice fischio: «Da qualche anno non si ragiona più con l’io ma con il noi, ed è ciò che ci ha aiutato a raggiungere una finale europea e a vincere uno scudetto. Il cambio di mentalità è evidente a tutti. Quando è arrivato Conte c’è stato un cambio che stiamo cercando di portare avanti, anche con idee brillanti come quelle di Inzaghi. Secondo me siamo sulla strada giusta».
Passano gli allenatori, i giocatori e i presidenti ma Danilo D’Ambrosio c’è sempre. Dal gennaio del 2014 ha visto tanti cambiamenti all’interno dell’Inter e tutti i tecnici passati da Appiano Gentile hanno trovato in un lui un prezioso jolly per la squadra. Ogni anno D’Ambrosio non sembrava abbastanza buono per giocare con la maglia nerazzurra, e ogni anno si è rivelato essere uno dei migliori della squadra, uno degli ultimi a cedere nei momenti di difficoltà, uno dei più brillanti quando l’Inter ha girato bene. Non ruberà la scena come gli Hakimi e i Cancelo ma Danilo da Caivano sa il fatto suo e ancora una volta l’ha dimostrato. Anche quest’anno D’Ambrosio c’è.