Caressa Adani, battibecco a distanza: ecco le accuse dei due
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Caressa Adani, battibecco a distanza: «Qualche co*****e…». Le parole dei due telecronisti 

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Caressa Adani, si scatena la polemica a distanza tra i due, ecco cosa si sono detti i due telecronisti, ecco le accuse e le risposto tra le parti

Nuova polemica a distanza tra Fabio Caressa e Lele Adani. I rapporti tra i due sembrano decisamenti tesi fin dall’addio dell’opinionista a Sky Sport. Dopo le ultime parole di Caressa a Deejay Football Club: «Haaland è stato annullato da Gatti, la Norvegia non fa i Mondiali dal 1998, non fa gli Europei dal 2000. Se dobbiamo avere paura della Norvegia, stiamo a casa» sulla nazionale, c’è stato uno scambio di accuse tra i due sui loro canali Youtube. Sentiamo cosa si sono detti i due, più volte voci dell’Inter in passato. 

ACCUSE ADANI – «Chi sa di calcio sa che la Norvegia è una squadra forte. Sorloth, Haaland, Odegaard non sono solo giocatori forti, sono fenomeni. Non li abbiamo noi giocatori così, non abbiamo Haaland, non abbiamo Odegaard. Qualche co*****e che non sa fare questo lavoro ma ci guadagna da trent’anni va fuori e dice ‘Ma se adesso abbiamo paura della Norvegia?’. Ma co*****e, te lo dico in italiano, ma l’Italia è uscita con la Macedonia del Nord e con la Svezia».

RISPOSTA CARESSA – «Sono Voldemort, colui che non si può nominare. Noi attraverso il microfono trasmettiamo cultura, parlando di sport. Questo è un elemento molto importante. La rabbia eccessiva, l’insulto non fanno parte di questo mondo, non devono fare parte di questo mondo. Perché, nello sport, come ti confronti lealmente per prevalere così in una discussione devi confrontarti con delle regole di comportamento. Non s’insulta, si cerca di non avere delle idee preconcettuali. Si può non essere d’accordo, si può discutere, ognuno con le proprie armi, con le proprie fonti. Ha una propria idea e la difende. Ma serve rispetto, senza insultare professionalmente. È importante parlare e ascoltare l’altro, possibilmente ascoltarlo, non farsi riferire le cose, e dire ‘non sono d’accordo’. L’insulto perché ha un’idea diversa da te è pericoloso, è un atteggiamento che riporta a momenti molto bui. L’insulto per chi non è d’accordo è veramente il buio. Bisogna stare attenti. Io non ho la pretesa di avere la verità in mano né di educare ma trasmettere un messaggio senza violenza verbale è un elemento importante. Io continuerò con le mie idee sempre con rispetto, mai con maleducazione. E mai con violenza, e mai cercando di annientare il nemico, non l’avversario. Io per fortuna non ho nemici, ho persone con cui discuto. Poi sono Voldemort, colui che non si può nominare. Però da quello che ho visto su internet in maniera conclamata, sono io l’oggetto dell’assalto. E quindi è così, se non è così c’è bisogno di smentirlo. Però quando si attacca qualcuno è bello farlo citando il nome, non è mai bello, ma se proprio lo si deve fare bisogna citare il nome, sennò il coraggio, il lupo, l’ululato, dove sono finiti».

CONTRORISPOSTA DI ADANI – «Fariseo: uomo falso, ipocrita, che guarda solo alla forma e mai alla sostanza delle proprie azioni».

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