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Capello analizza: «L’Italia c’è nonostante il KO, a centrocampo siamo messi bene con Barella e Tonali. Gol subiti su palla inattiva? A Spalletti manca quel giocatore»

Inter news 24

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L’ex allenatore di Milan, Roma e Juve, Fabio Capello, ha analizzato così la sconfitta rimediata dall’Italia contro la Germania

Intervenuto sulle colonne della Gazzetta dello Sport, Fabio Capello ha analizzato la sconfitta rimediata dall’Italia a San Siro contro la Germania. Questa la riflessione dell’ex allenatore, il quale spende parole al miele nei confronti del centrocampista dell’Inter Nicolò Barella.

QUALIFICAZIONE AL PROSSIMO MONDIALE ALLA PORTATA DELL’ITALIA? – «Nove mesi fa, quando la Svizzera ci eliminò dall’Europeo, ero in Germania a vedere la Nazionale dal vivo, e tornai a casa imbarazzato: quella era un’Italia che non sapeva di niente, faceva il compitino senza rischiare nulla. Giovedì invece ho visto una squadra con idee, che ha giocato con passione e ha cercato sempre il risultato: abbiamo perso perché di fronte c’era un’avversaria superiore dal punto di vista fisico. Ma l’Italia c’è, ci sarà domani a Dortmund, perché sono convinto che gli azzurri possano fare una buonissima figura sperando di ribaltare la sconfitta di San Siro, e ci sarà anche al prossimo Mondiale. A patto di continuare su questa strada».

CHI METTO IN PRIMA FILA TRA GLI AZZURRI? – «A centrocampo siamo messi bene. Barella è una delle mezze ali destre più forti al mondo, Tonali ha ritmo e polmoni da Premier: gioca a una velocità diversa da tanti colleghi del campionato italiano, come Calafiori più indietro. E poi Donnarumma, un top tra i pali. Aggiungo Dimarco, che in questa doppia sfida di Nations purtroppo è infortunato. Sono loro i leader che dovranno prendere per mano i compagni e trascinarli».

IL TASTO DOLENTE DEI GOL SUBITI SU PALLA INATTIVA – «Un problema cronico, ormai. Con i tedeschi era una questione di centimetri, certo, ma la statura non è l’unico fattore che incide. È anche e soprattutto questione di atteggiamento, di come si marca. Ecco, l’Italia soffre e bisogna lavorarci: abbiamo difensori bravissimi con la palla tra i piedi, penso a Bastoni, Di Lorenzo e Calafiori, però nell’uomo contro uomo non è la stessa cosa. Manca quello che è Acerbi con l’Inter, per capirci».

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